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Biodigestori, il M5S: "Ecco le soluzioni alternative" In evidenza

Secondo i Consiglieri regionali Salvatore e De Ferrari gli impianti di cui si parla sarebbero nettamente sovradimensionati rispetto alle necessità.

 

Giampedrone non faccia il furbetto, le soluzioni alternative andrebbero anzitutto trovate da lui che fa l’assessore all’Ambiente con delega allo smaltimento rifiuti. Ma soprattutto, le soluzioni alternative dovrebbe conoscerle molto bene l’assessore, che con una VAS “fai da te” vorrebbe condannare centri abitati ad ospitare inquinanti quanto non necessari biodigestori: riprenda lo scenario del suo stesso piano regionale dei rifiuti che punta su almeno 4 impianti aerobici in provincia di Spezia.

Daremo noi una mano allo smemorato assessore. Volendo entrare nel merito anche da forza politica di opposizione, infatti, oltre a contestare le modalità di svolgimento della procedura di VAS dei piani di ambito e di approvazione del piano di area spezzino (a nostro avviso illegittime), contestiamo prima di tutto le dimensioni abnormi dei biodigestori previsti: 60.000 tonnellate secondo l’Assessore, affatto giustificati da quanto scritto nel Piano Regionale dei rifiuti, che dovrebbe essere parametro vincolante per ogni scelta di ambito. Nelle opzioni per il trattamento dei rifiuti organici il Piano regionale (pagine 310-311) prevede da 4 fino a 12 impianti di compostaggio di prossimità per un totale che può superare le 2.000 tonnellate anno. Non è un grosso numero ma si può aumentare, infatti per la provincia di Savona e Imperia il Piano Regionale per gli impianti aerobici si arriva a smaltire fino a 6.000 tonnellate per gli impianti aerobici, stando ai numeri riportati dal piano regionale. Questo renderebbe ancora più inutili impianti di taglia da 60.000 tonnellate come propone l'Assessore, visto che i rifiuti organici spezzini sono al massimo 23.000 tonnellate (pag.310): togliendo le suddette 6.000 trattabili con un numero adeguato di impianti aerobici diventerebbero invece 15-16.000 tonnellate.

Quindi i biodigestori di Giampedrone sarebbero sovradimensionati per oltre 45.000 tonnellate (!), impianti così grandi sarebbero ingiustificati e il danno ecologico che impianti abnormi di tale dimensione causerebbe ancora più immotivato. Cifre così spropositate non giustificano neppure lo “scambio” di rifiuti organici del Tigullio a Spezia pur di spostare la discarica di servizio di Scarpino a Genova.

In realtà questa cifre sballate, in contrasto con il Piano Regionale e con gli scenari da esso previsto per la Provincia di Spezia, si giustificano solo con un voler favorire i gestori di quegli impianti abnormi per il nostro territorio. Non a caso i tre impianti previsti (Imperia, Isola del Cantone, Spezia) sono promossi dalle imprese in una logica di privatizzazione della pianificazione della gestione dei rifiuti, che va in palese contrasto con la prerogativa comunale sullo smaltimento dei rifiuti urbani e la necessaria autosufficienza degli ambiti provinciali.

Insomma Giampedrone vorrebbe giustificare una grave violazione del Piano Regionale che lui stesso ha approvato a suo tempo. E poi saremmo noi di 5stelle a non sapere fare proposte?


Alice Salvatore e Marco De Ferrari, MoVimento 5 Stelle Liguria

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