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Felettino, il nuovo ospedale potrebbe finire come la Variante Aurelia In evidenza

Peracchini ammette che si potrebbe anche arrivare alla risoluzione del contratto, le opposizioni lo incalzano. Nebbia fitta sul futuro dell’appalto.

“Non entro nella strumentalizzazione politica: non mi sembra utile a nessuno, altrimenti dovrei chiedere alla precedente giunta regionale perché ha assegnato un appalto del genere, unico in Italia. Non voglio ripetere le stesse cose, mi limito a relazionare sullo stato attuale dei lavori”.

Sono toni stizziti quelli con cui il sindaco Pierluigi Peracchini ieri sera in commissione sanità ha risposto al fuoco di fila delle opposizioni di centrosinistra, che hanno sottoposto al numero uno di palazzo civico un documento con dieci domande sullo stallo dei lavori di costruzione del nuovo ospedale del Felettino, che da diversi mesi procedono a rilento, dopo il rimpallo di accuse tra Pessina (la ditta appaltatrice) e Ire (la società in house della Regione e stazione appaltante).

L’operato della Regione, dell’Asl5 e della stessa Pessina, le varianti presentate dall’impresa, il cronoprogramma dei lavori e infine le azioni intraprese dall’amministrazione comunale: questi i punti nel mirino delle opposizioni (LeAli a Spezia, Pd, Partito Socialista, Spezia Bene Comune, Spezia bella forte unita e AvantInsieme).

“Riteniamo che il Comune della Spezia debba assumere un ruolo e una responsabilità diretta affinché il cantiere riparta e che non si blocchi un’opera vitale per tutta la nostra comunità”, si legge nel documento.

L’INCUBO DELLA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO

“Il 1 ottobre ho convocato la commissione di vigilanza, alla presenza di Regione, Provincia, Asl e Ire – ha spiegato in commissione Peracchini – In questo momento Pessina sta realizzando la variante della paratia, attualmente sono alla seconda fila dei tiranti. La fine di questi lavori è prevista per fine novembre, poi ai primi di dicembre l’azienda partirà con le fondamenta. Il rischio è che se la parti si irrigidiscono l’impresa arrivi alla risoluzione del contratto. A dicembre capiremo se Pessina andrà avanti o vorrà scegliere il contenzioso legale”.

Ma tutto resta ancora nell’ambito dell’incertezza: tanto che la possibilità che la data di fine lavori – al momento fissata a novembre 2020 – slitti rispetto alle previsioni iniziali, oggi più che una possibilità è praticamente una certezza.

“C’è anche una ventilata ipotesi di una variante sulle fondamenta, però finché non sarà presentata non posso essere più preciso”, ha aggiunto il sindaco. Un punto poco chiaro, visto che una variante sulle fondazioni (oltre a quella sulla paratia di contenimento della collina lato nord) Pessina l’aveva già presentata, dopo aver ricevuto in merito una raccomandazione dalla Provincia.

“Si dà per scontato che il sindaco sia in vacanza, quando invece sto facendo tutte le pressioni legittime all’interno di quello che consente il mio ruolo. Se fosse per me l’ospedale l’avrei già fatto 25 anni fa. Purtroppo abbiamo avuto amministrazioni regionali che hanno fatto delle scelte”, ha sbottato Peracchini replicando alle opposizioni.

Che non gli hanno risparmiato una fitta serie di domande sulle carte che il sindaco avrebbe in mano per tentare di sbloccarlo lo stallo: “Sono preoccupatissimo che questo appalto prima o poi si blocchi – ha detto Guido Melley – È una vicenda che merita un’attenzione spasmodica da parte di tutti. Io non mi sento garantito da come la Regione, Ire e Asl stanno seguendo questa vicenda. Il sindaco ha la giusta autorevolezza per pretendere che l’opera più importante del territorio non si fermi”.

“Ogni volta che affrontiamo un tema, qualunque esso sia – ha attaccato Federica Pecunia, capogruppo del Pd – il sindaco ripete che è sempre colpa di chi c’era prima, senza riconoscere che da più di un anno è lui il sindaco della città. Dà tutta la colpa a Pessina senza dire nulla sul comportamento dell’attuale giunta regionale”.

“Il sindaco su un appalto del genere non può pretendere nulla – ha ribattuto Fabio Cenerini di Forza Italia – Il problema è come è partito l’appalto: ci troviamo una società, unica partecipante, che l’ha vinto con un piccolissimo ribasso. Mi sembra che Pessina si trovi in una posizione di forza: da quando sono entrato in consiglio comunale sento continuamente varianti su un progetto presentato dalla stessa Pessina”.

Dell’annosa vicenda si riparlerà sicuramente lunedì, quando in Comune si svolgerà una conferenza dei capigruppo del consiglio comunale aperta al pubblico: all’ordine del giorno la possibilità di istituire delle commissioni temporanee, come sotto la passata amministrazione di centrosinistra, su aree militari, area Enel e anche nuovo ospedale.

Intanto Massimo Lombardi di Spezia Bene Comune va controcorrente e propone di fare fronte comune per rafforzare il ruolo del sindaco: “Su un tema così importante è possibile riuscire a fare un patto d’intenti per presentare la città compatta? Questa è l’unica strada possibile: possiamo scannarci sul porto, sul waterfront e sull’area Enel, ma sulla sanità dobbiamo presentarci compatti all’esterno”.

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