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Elezioni provinciali, sfuma l'accordo della Rete Civica con il PD In evidenza

Forcieri, Mione e Fantini spiegano il perchè.

Le elezioni di secondo livello per un Ente che dovrebbe rappresentare il territorio sono un metodo lesivo dei più elementari principi democratici.
Ci spiace constatare che ciò derivi proprio da una riforma del Partito Democratico. Fu infatti il suo governo che, con una operazione populista, volle far passare il messaggio di essere in grado di eliminare le Province, visto che le riteneva un ente inutile su cui risparmiare.
La realtà è ben diversa. Di fatto si sono soltanto chiusi i Consigli provinciali alla partecipazione popolare, consegnando quegli scranni a mero affare di partito. Inoltre importanti competenze, come la manutenzione delle strade o la gestione edilizia delle scuole, sono rimaste in capo alle Province italiane senza però che vi siano le necessarie coperture finanziarie date dai trasferimenti statali.

Detto ciò quest’anno avevamo persino pensato di provare a superare le criticità appena descritte ed entrare comunque nella lista proposta dal Partito democratico.
Due gli obiettivi principali: marcare una unità di intenti con il ritorno a un dialogo costruttivo; cercare di portare le nostre istanze in Provincia.
Il Partito Democratico, purtroppo, però, è ancora lacerato da scontri interni in cui l’obiettivo principale è quello di soddisfare le diverse fazioni.

Con una certa sorpresa, abbiamo infatti appreso ieri che, per questi problemi, il Pd avrebbe dovuto far eleggere ben tre consiglieri su quattro e che quindi non c’era alcuna possibilità per l’elezione di un rappresentante dei movimenti civici. Nel sentirci presi in giro e rimproverandoci della nostra ingenuità, non ci resta che rilevare come, ancora una volta, per problemi interni al partito e ai rapporti tra le varie correnti, il pd rinunci a fare politica e a costruire alleanze più ampie. Un’altra occasione persa per un partito che ormai non ha più niente da perdere.

Questo gioco è sbagliato e fa male, prima di tutto, al popolo del Centrosinistra che meriterebbe assai di più. Per questo continueremo a lavorare per includere e ampliare gli orizzonti di uno spazio politico che ha grandi potenzialità di crescita, e che deve ripartire da una base di valori condivisi che parlino di riformismo, progressismo, crescita sostenibile, libertà e diritti. Dalle liste civiche che formano la Rete Civica Liguria a quelle di Lombardia e Piemonte, fino a quei partiti che fanno del dialogo e del confronto i loro pilastri principali.
Vogliamo essere utili alla società con proposte concrete e realizzabili, non chiediamo altro.


Consiglieri Comunali
della Spezia Lorenzo Forcieri
Sarzana Paolo Mione
Luni Andrea Fantini



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