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Micocci escluso dalla lista di Montebello: “Il PD di Catelnuovo è piegato al volere del sultano-sindaco” In evidenza

Duro attacco all'amministrazione e al locale Partito Democratico.

Stando a quanto afferma lui stesso non avrebbe uguamente partecipato alle elezioni per il rinnovo del Conisglio comunale di Castelnuovo, ma certo avrebbe voluto che questa fosse una scelta sua e non altrui.

Per questo Manuele Micocci affida ad un video su Facebook la sua versione dell'accaduto.

“Sono stato contattato dalla segretaria del pd e dal sindaco – racconta Manuele Micocci - la segretaria mi ha comunicato senza mezzi termini che non intendono mettermi in lista. Si è conclusa così una serie di incontri durante i quali io condizionavo la mia parecipazione al fatto se potessi essere utile, ad un chiarimento, a come ero percepito e dicendo che successivamente avrei scolto la riserva, senza imporre niente.
Invece hanno scelto loro e i motivi non mi sono neanche stati comunicati. La segretaria ha ribadito il mio mancato impegno. Tutto questo senza che il sindaco proferisse parola”.

Prosegue Micocci: “Il PD a Castelnuovo è diventato un gruppo di persone piegato al volere del sultano sindaco. Non conta il merito, non conta l'esperienza, non contano le capacità, è più importante assecondare il sindaco sultano”.

E sulla sua esclusione dalla lista ipotizza: “Il vero motivo per il quale sono stato escluso credo che sia la mia personale amicizia con il sindaco percedente, Marzio Favini”.

Dal 2009 al 2014 Micocci è stato infatti assessore nella giunta di Marzio Favini. Poi ha partecipato alle successive primarie per la scelta del candidato sindaco, che hanno visto la vitoria di Daniele Montebello. Micocci, quindi, si era candidato nella lista come aspirante consigliere ed era stato eletto con 320 preferenze.
“Nonostante questo – afferma - il sindaco con mi aveva affidato nessun ruolo, senza spiegare neanche la motivazione. Io comunque ho fatto il consigliere senza polemiche votando con la maggioranza”.

Poi Micocci torna all'oggi e sottolinea: “Per quanto possa sembrare ipocrita, avevo deciso, seppure con amarezza, di non dare la mia disponibilità a candidarmi, dedicandomi alla professione di avvocato, ma non mi è stato neanche concesso di farlo.
Non mi è stato concesso di uscirne dignitosamente. Mi sono state dette cose riguardanti il mio operato che rispedisco al mittente.
Mo auguro per il bene di Castelnuovo che chiunque amministrerà per i prossimi 5 anni faccia di più dell'attuale giunta”.

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