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Il commento del Consigliere comunale dopo l'incendio divampato ieri su un autobus del Trasporto pubblico.


Intanto non posso che elogiare l’autista. Una ragazza che ha avuto un sangue freddo veramente notevole nell’intervenire in una situazione sicuramente drammatica, su una linea frequentatissima quale quella per Lerici in un orario altrettanto particolare ove i mezzi pubblici sono particolarmente affollati.

Detto questo però non possiamo tacere di fronte a un problema che da anni, più che tale, dovrebbe essere considerato una emergenza.
Il mezzo coinvolto viene quasi definito dai responsabili dell’azienda un mezzo nuovo.
Ma vogliamo scherzare? Non lo sarebbe neppure, considerato l’uso per il quale è concepito, se avesse i 9-10 anni dichiarati dalla azienda. Il realtà il mezzo ne ha 14, come noi di “Per la nostra città” avevamo segnalato tramite l’allora consigliere Giulio Guerri, già al momento dell’acquisto.
Un mezzo che aveva sul groppone oltre 600.000 Kilometri, peraltro percorsi in condizioni molto particolare, vista la sua provenienza.

A questo si deve aggiungere le condizioni di estrema precarietà nelle quali si lavora nelle officine.
Anche qui va elogiato il gran lavoro dei meccanici. Solo grazie a loro infatti si è in grado di garantire quotidianamente l’uscita di mezzi più idonei alla demolizione che ad effettuare un servizio pubblico.
Tuttavia mancano i pezzi di ricambio, come le organizzazioni sindacali hanno più volte segnalato. Il magazzino risulta sfornito di tutto. E questo è inaccettabile.
Pensate che solo per farsi sostituire i seggiolini di guida e le sospensioni per lo più ormai sfondate e quindi insicure oltre che dispensatrici di patologie ben facilmente immaginabili, i sindacati hanno dovuto far intervenire per ben due volte la ASL che pare abbia fatto due ispezioni molto accurate.
Gira anche voce che una prima partita di seggiolini acquistati per la sostituzione fossero inapplicabili sui mezzi di ATC attualmente circolanti.

Questo e molto altro ancora rende l’idea di quanto si abbia a che fare con una azienda da anni “logisticamente allo sbando”, a fronte dei soldi spesi dai cittadini per usufruire di un servizio primario quale il trasporto pubblico.

Soltanto ieri i guasti a mezzi della ATC si sono susseguiti in modo preoccupante. Oltre al mezzo che ha preso fuoco, infatti, ci viene segnalato che sulla strada per Portovenere un mezzo ha bloccato il traffico per ore e che anche Via Sarzana è rimasta bloccata per il medesimo motivo.
Quello che invece i cittadini forse non sanno è che quotidianamente vengono soppresse delle corse per autobus non funzionanti.
In ogni caso, guasti o non guasti, è evidente a tutti che i mezzi ATC che circolano sulle nostre strade sono vecchi, malandati, inquinanti e rumorosi e per chi ne usufruisce scomodi oltre il consentito dalla decenza che sarebbe lecito pensare quando dai cittadini ci si fa pagare per un servizio. E neanche poco !

Vediamo un grande impegno dei lavoratori, meccanici in testa, per garantire il servizio e per garantirsi la continuità del loro impiego, ma cosa viene fatto da chi di dovere: Amministrazioni e Provincia in primis, per poter tamponare una situazione che sicuramente si è incancrenita negli anni, ma proprio per questo ha bisogno di cure e attenzioni prima di tutto sull’immediato.
Non basta il solito giro di Valzer delle poltrone, con relativo rimpallo delle responsabilità, per cambiare la storia e costruire il futuro di ATC.
Servono soldi, urgono investimenti, serve un Piano industriale che guardi al futuro, ma che prenda immediatamente coscienza di intervenire sul presente, affinché il malato, al momento dell’arrivo delle cure non sia nel frattempo morto.
Occorre prendere coscienza. una volta per tutte, che quando un mezzo pubblico viene immesso sulla pubblica via per trasportare cittadini che peraltro utilizzandolo, contribuiscono ad abbattere il problema del traffico e quindi dell’inquinamento, tale mezzo pubblico deve essere prima di tutto sicuro .
E’ impensabile e inaccettabile che si cerchi in ogni modo di penalizzare gli automobilisti possessori di auto più vecchie di dieci anni, e poi aziende come ATC giudichino “quasi nuovo” un autobus che di anni ne ha addirittura quattordici. Come è impensabile ridurre un episodio gravissimo quale un mezzo pubblico che prende fuoco a un semplice dato che rientra nella casistica nazionale. Come dire “siamo nella media”.

Per quanto mi riguarda porterò ancora una volta lo scandalo in cui versa ATC in consiglio comunale, certo di raccogliere aiuto e consenso da altre forze politiche. Non è continuando ad immettere mezzi usati che si risolve il presente di ATC.
Si punti prima di tutto sulla logistica, ascoltando la voce di chi opera nelle officine. Loro sicuramente sanno, più di tutti, come operare sull’immediato affinché pur tra mille difficoltà ATC possa garantire un servizio sicuramente migliore e più sicuro di quello attuale.


Massimo Baldino Caratozzolo
Consigliere comunale della Spezia

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