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"L'approdo contemporaneo di più navi da crociera trasforma le aree vicine al porto in camere a gas" In evidenza

L'allarme di la Sinistra, che chiede che la saluta pubblica non venga sacrificata al profitto.

È di questi giorni la notizia, annunciata con grande soddisfazione, che si è riusciti a far attraccare in porto tre navi da crociera contemporaneamente, con uno sbarco di circa 14.500 persone.

Sempre dalla stampa inoltre abbiamo appreso che l’obiettivo è quello di arrivare a stretto giro alla compresenza di ben quattro navi grazie all'utilizzo misto di una banchina che servirebbe in contemporanea sia il porto commerciale che quello turistico.

Aldilà delle valutazioni generali sull'impatto causato dal turismo di massa, tema sul quale comunque sarebbe utile fare qualche ragionamento, la contingenza fa emergere criticità estremamente concrete e urgenti delle quali nessuno sembra interessarsi:

innanzitutto, esiste un evidente problema di sicurezza. L’ipotesi di un utilizzo misto delle banchine, infatti, espone ad un notevole rischio potenziale sia i lavoratori che gli stessi crocieristi andando a stressare ulteriormente un’area, come quella portuale, già di per sé esposta sul piano della sicurezza e degli incidenti sul lavoro.

Altro aspetto non meno preoccupante è quello legato all'inquinamento dovuto alla concentrazione di biossido di azoto nelle zone prospicienti i moli; stiamo parlando peraltro di aree molto sensibili, non solo in ragione della loro popolosità ma anche per il fatto che in quelle stesse aree insistono la più grande scuola cittadina (il Cappellini- Sauro) e l’ospedale San Andrea.

Le nostre preoccupazioni sono dovute al fatto che già nel 2017 un rapporto dell'Ispra collegava i picchi e il superamento dei limiti di biossido di azoto nei quartieri del levante cittadino, con l'arrivo delle grandi navi.

Mentre nel 2018 Arpal pubblicando i suoi dati indicava tali quartieri come delle "camere a gas" correlando i superamenti all'arrivo delle navi, che badate bene arrivavano una o al massimo due alla volta.

Ci domandiamo quindi come sia possibile che di fronte a questi attracchi record le autorità competenti, in primis il Sindaco che lo ricordiamo è la massima autorità sanitaria a locale, non predispongano uno piano di prevenzione per salvaguardare la salute dei cittadini che vivono e lavorano dentro e intorno al porto.

Se infatti sono ancora tutti da dimostrare gli effettivi benefici generati dal turismo di massa, pensiamo siano ormai tristemente note a tutti le conseguenze di una prolungata esposizione al PM10 (polveri sottili) e a NO2 (biossido di azoto).

In ogni caso riteniamo che sia ormai venuto il tempo di rifiutare con forza l’insostenibile compromesso tra le ragioni dello sviluppo e quelle della salute pubblica che come la storia, anche locale, ci insegna hanno sempre penalizzato l’interesse collettivo in nome del profitto di pochi.


la Sinistra - La Spezia

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