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La proposta: un referendum provinciale consultivo sul biodigestore In evidenza

Riguarderebbe circa 200mila cittadini.

 

Il tema dei rifiuti è uno dei più complessi, pericolosi ed articolati che un territorio si trova a dover affrontare.

Con la consapevolezza che i primi produttori di rifiuti organici siamo inevitabilmente noi cittadini che però siamo anche i primi a farsi carico dei relativi svantaggi, in termini ambientali ed anche di costi di smaltimento, riteniamo che abbiamo il diritto di essere coinvolti nei processi decisionali che attengono a tutto il ciclo di gestione dei rifiuti, in primis nella conoscenza trasparente della localizzazione, della portata, dei meccanismi di funzionamento e dei sistemi di sicurezza degli impianti di trattamento, al fine di poter dare un contributo nell’individuazione delle soluzioni migliori.

A tal fine, dobbiamo pretendere che chi si fa avanti con progetti faraoinici e lautamente compensativi per le proprie tasche illustri nella maniera più trasparente ed ampia possibile queste condizioni, affinchè si possa operare una scelta che non vada a pregiudicare il nostro territorio e la nostra salute.

In virtù di quanto appreso sino ad oggi, non comprendiamo perché la Provincia spezzina debba farsi carico dei rifiuti di altri territori ed auspichiamo che prima di tutto si ripensi il modello dimensionale, riportandolo ad ambiti ristretti a casa nostra.

Così come non comprendiamo perché la scelta del sito debba ricadere su Saliceti, sito escluso da qualsiasi programmazione pianificatoria provinciale e regionale.

E, comunque, se anche la provincia spezzina sarà costretta ad accollarsi un impianto di trattamento dell’organico, tutti noi, cittadini che adoperiamo l’acqua, dobbiamo pretendere che si risponda a due domande: se è stato completato uno studio approfondito sui punti di ricaduta più probabili, in un dato lasso di tempo, dei vapori che il trattamento produce e se si possa ritenere con certezza matematica che non si verificherà mai alcuna interazione con le acque del Fiume Magra.

Bene ha fatto il nostro Sindaco a rispettare il ruolo istituzionale che le appartiene andando a rappresentare il territorio di Santo Stefano nelle sedi competenti dell’Assemblea dei Sindaci.

Bene hanno fatto i cittadini ad usare i fischietti e le lenzuolate per esprimere il dissenso.

Ma ora dobbiamo pretendere e fare di più.

Come Associazione lanciamo un appello: prima di procedere con qualunque decisione, la Provincia della Spezia lanci un referendum consultivo sulla collocazione dell’impianto a Saliceti proprio sulle sponde del fiume Magra e coinvolga tutti coloro che usano l’acqua ovvero circa 200.000 cittadini.

Lo Statuto dell’ente contempla l’istituto e ne rimanda la disciplina ad un regolamento che, dal 2015, quando è entrato in vigore lo Statuto, non risulta sia mai stato adottato. Proceda subito con la regolamentazione del referendum e lo indica, invitando tutti i cittadini del comprensorio, con il necessario coinvolgimento dei sindaci di tutti i comuni!

Nei prossimi giorni terremmo un’assemblea pubblica che andrà a toccare questi ed altri aspetti in un dibattito che ci auguriamo possa essere fruttuoso e partecipato!


DA PORTA NORD ALLA BRINA SANTO STEFANO DI MAGRA

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