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Riceviamo e pubblichiamo la comunicazione inviata da Legambiente e Italia Nostra al Sindaco Federici, al Prefetto, al Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici, alla Direttrice della Sovrintendenza e alla Procura spezzina, relativa all'approssimarsi dei lavori di Piazza Verdi ai pini e alle loro radici.

Ha superato le 1400 firme l'appello, lanciato meno di un mese fa, da Marco Parini, presidente nazionale di Italia Nostra e Vittorio Cogliati Dezza presidente nazionale di Legambiente, in difesa della Piazza e «per il rispetto dei diritti costituzionali dei cittadini» che annovera tra i primi 33 firmatari nomi del calibro di Salvatore Settis, storico dell'arte, archeologo e già direttore della Normale di Pisa; il noto urbanista Vezio De Lucia; Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la Bellezza, solo per dirne alcuni (https://www.change.org/it/petizioni/piazza-verdi-la-spezia-rispettiamo-la-storia-i-diritti-costituzionali-dei-cittadini-e-le-normative-di-tutela-firma-l-appello).

Le associazioni ambientaliste spezzine Italia Nostra, Legambiente, LIPU e WWF, assieme ai comitati dei cittadini impegnati in battaglie e vertenze che riguardano il verde urbano, la cura e manutenzione e la sua tutela e difesa, ritengono importante intervenire in maniera unitaria sul problema del verde pubblico in città.

Se una costa meravigliosa, che doveva essere preservata in quanto tale, nella fattispecie alla Venere Azzurra, è stata ridotta alla triste condizione attuale, ciò va ricondotto all'incompetenza e all'inadeguatezza, dando per scontato l'onestà intellettuale e l'interesse per il bene comune, di tutta una classe politica locale a partire dagli anni '60.

Le associazioni ambientaliste spezzine Italia Nostra, Legambiente e Wwf sono solidali con gli abitanti di Piazza Chiodo e aeree limitrofe, che da tempo ( a in particolare negli ultimi mesi) lamentano disagi legati allo stazionamento in quelle zone dei bus dell'ATC e non solo, infatti ultimamente l'area è anche interessata dalla presenza di pullman da turismo.

Legambiente Lunigiana organizza l'incontro pubblico "Biomasse e filiera locale legno-energia - Un contributo alla lotta ai cambiamenti climatici ed allo sviluppo della Green Economy in Lunigiana". Appuntamento Lunedi 16 settembre 2013, ore 16,30 Stanze del Teatro della Rosa, Pontremoli (MS). Programma:

Riceviamo da Legambiente documenti che l'associazione ambientalista, con il portavoce Legambiente Valdimagra, Alessandro Poletti, definisce "dimostrazione della piena sintonia tra noi e i nostri organismi Nazionali riguardo alla questione del Dissesto idrogeologico, contrariamente alle affermazioni apparse nel Documento di Risposta del Sig. Ghirlanda (Comitati alluvionati,ndr) al nostro Commento all'OdG Senatoriale sul Dissesto idrogeologico. È inoltre da sottolineare - prosegue Poletti - l'apprezzamentoo che tali documenti allegati hanno riscosso presso il Ministro Orlando". Di seguito, il comunicato collettivo relativo all'incontro con Orlando. Il allegato, il documento "Prevenzione e mitigazione del rischio: le priorità per il governo del Paese"

Convinti della necessità di un'azione urgente ed efficace per la mitigazione del rischio idrogeologico che superi la logica dell'emergenza, associazioni ambientaliste e di categoria, ordini professionali, sindaci, tecnici ed esperti del settore riuniti in una coalizione straordinario hanno incontrato questa mattina a Roma il ministro Orlando per affrontare con lui la questione prima delle piogge autunnali e presentargli una serie di proposte.

Il gruppo di lavoro è frutto di un'alleanza ampia e trasversale che vede la partecipazione di tanti soggetti competenti in materia di acque e difesa del suolo, una coalizione composta da tante ragioni sociali e competenze diverse in materia che per la prima volta ragiona su un documento condiviso e auspica di diventare un interlocutore del ministero dell'Ambiente in merito alla definizione delle politiche di mitigazione del rischio idrogeologico da mettere in campo da qui ai prossimi anni.

L'obiettivo comune è quello di condividere l'urgenza e l'importanza della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro Paese, stabilendo strumenti e priorità d'intervento, senza dimenticare l'importanza delle attività di informazione e formazione dei cittadini. La coalizione è persuasa che mettere il paese in condizione di affrontare il nuovo livello di rischio debba essere una priorità nel programma di governo e nutre la convinzione che questo non produrrà solo un beneficio in termini di sicurezza, ma anche un'ottima occasione di rilancio economico e occupazionale nei territori. "E' urgente superare la risposta emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi decenni - hanno affermato i suoi rappresentanti - mettendo in campo una politica integrata che coinvolga tutti i soggetti interessati per passare dalla logica della riparazione localizzata a quella della prevenzione e riqualificazione territoriale, con indubitabili positive conseguenze anche sul piano economico".

Al ministro dell'Ambiente la coalizione ha presentato un documento con proposte dettagliate che vertono su tre aspetti prioritari: la semplificazione normativa per il governo e la manutenzione del territorio, l'approccio tecnico-scientifico al problema, adeguato alle novità e ai cambiamenti in atto e il reperimento e la continuità delle risorse economiche. Tra le proposte avanzate quella di creare presso il ministero un tavolo permanente di consultazione e collaborazione tra istituzioni, ordini professionali e associazioni per lavorare da subito su un migliore coordinamento della normativa esistente e l'identificazione chiara delle competenze e del sistema delle responsabilità, a partire dalle Autorità di distretto; far rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque e dalla Direttiva Alluvioni; garantire risorse economiche adeguate e continue e ripensare agli interventi fin qui progettati per verificarne la pertinenza rispetto alle modificazioni che si sono verificate sul territorio.

Fanno parte del gruppo di lavoro:
Legambiente, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia, Alta Scuola, Società dei territorialisti.

Legambiente chiede all'Autorità portuale gli atti relativi al rinnovo delle autorizzazioni per lo svolgimento di operazioni portuali al pontile Enel di Fossamastra.

Odg dissesto, Legambiente contro i Comitati

Lunedì, 09 Settembre 2013 10:06

Abbiamo avuto modo di leggere l'ordine del Giorno approvato in Senato circa la tutela dal Dissesto idrogeologico, commentato dai rappresentanti dei Comitati Alluvionati del basso Magra come fosse una loro vittoria, vista la loro presenza il giorno della votazione a Roma presso il Senatore Massimo Caleo.

Piazza Verdi, interviene l'urbanista De Lucia

Giovedì, 05 Settembre 2013 15:26

Direttore generale dell'urbanistica, autore del PRG di Napoli e di libri che hanno insegnato l'urbanistica anche ai non urbanisti, membro attivo di associazioni che difendono la democrazia e il paesaggio, Vezio De Lucia è uno che non le manda a dire e boccia senza appello il progetto Buren come «bruttissimo» dalle colonne di Eddyburg.it.

Nella giornata di Martedì 3 Settembre una delegazione del Comitato Per la difesa di Piazza Verdi, di Italia Nostra e Legambiente è stata ricevuta dalla Sovrintendente per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, Architetto Luisa Papotti.

Le parole con le quali l'Autorità Portuale della Spezia ha, nei giorni scorsi, cercato di minimizzare il problema dell'inquinamento atmosferico ed acustico derivanti dalle attività portuali (movimentazione containers, scarico carbonile Enel, attività dietro la Calata Paita) ci anno veramente sconcertato.

Già più di 1000 le firme raccolte in pochi giorni: vola l'appello su Piazza Verdi "rispettiamo la storia, i diritti costituzionali dei cittadini e le normative di tutela" lanciato da "diversi settori della cittadinanza" e firmato, tra gli altri, dai presidenti nazionali di Legambiente e Italia Nostra, dall'archeologo Salvatore Settis, ex direttore della Scuola Normale Superiore, dagli urbanisti Vezio de Lucia e Ettore M. Mazzola allo storico Tomaso Montanari, dal critico d'arte Arturo Schwarz ai giornalisti Marco Ferrari, Flavia Trivella e Vittorio Emiliani, Presidente del Comitato per la Bellezza, ed a molti altri nomi di esperti, docenti e studiosi di storia, arte e territorio, in tutto 33 primi firmatari tra i quali 10 nati alla Spezia.

Sul caso della contestata ristrutturazione di Piazza Verdi, alla Spezia, scende in campo anche Salvatore Settis, archeologo, storico dell'arte ed ex Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, che aderisce all'appello lanciato dai presidenti nazionali di Italia Nostra e Legambiente.

In merito alle notizie apparse sui mezzi di informazione, in cui il Vice Sindaco Cristiano Ruggia annuncia (LINK) l'inizio del taglio di 37 esemplari di Platano ubicati in Viale Fieschi, Viale San Bartolomeo e Viale Amendola, ci domandiamo se la vicenda di Piazza Verdi non abbia insegnato niente ai nostri amministratori.

Italia Nostra, Legambiente e Comitato per Piazza Verdi hanno letto, accedendo al sito internet del Comune della Spezia, la relazione sullo stato di salute e stabilità di Pini di Piazza Verdi redatta dallo studio Gifor del Prof. Luigi Sani.

Legambiente, che si era già espressa criticamente sulla bozza di convenzione socio-economica con Enel, mantiene il suo giudizio negativo, nonostante alcune modifiche apportate al testo originario, nella giornata in cui, Lunedì 5 Agosto, è stata approvata dal Consiglio Comunale della Spezia.

Contro la trasfigurazione di Piazza Verdi, per una nuova idea di bellezza

"La nostra critica a questa bozza di convenzione parte da un primo punto fondamentale: si è scelto di farla -questo il commento a caldo di Legambiente - quando il Comune aveva i termini, sia per lo scarico idrico di raffreddamento che per i fumi, di presentare una forte richiesta di risarcimento danni, di entità forse 10 volte tanto quello che prevede la convenzione".

Dopo opportuna riflessione ci accingiamo a commentare le dichiarazioni del nuovo Segretario della CGIL di Sarzana Stefano Bettalli riguardo ai destini del Progetto Marinella. Siamo convinti da ampie parti del suo ragionamento ma su altre riteniamo necessario un chiarimento.

Purtroppo ragioni di lavoro mi hanno portato lontano dalla nostra città e quindi non ho potuto assistere alla triste vicenda del Consiglio Comunale del 4 Luglio scorso.

E' l'estremo nord della Toscana, una terra di antica storia e tradizioni, attraversata dal fiume Magra e la sua valle, divisa tra le province di Massa Carrara e La Spezia.

Studio Legale Dallara

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