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Lo Spezia sconfitto ad Ascoli 3-0: inizio stagione da brividi In evidenza

di Massimo Guerra- Amara sconfitta dello Spezia ad Ascoli, tifosi in subbuglio dopo appena cinque giornate e 4 punti per più di un motivo.

A cominciare da un’incomprensibile difesa delle scelte fatte da parte del Dg Guido Angelozzi. Che alla squadra manchi non uno, ma almeno due attaccanti di categoria è chiaro a tutti, meno che alla dirigenza. Con Galabinov, Pinto e Gudjhonsen siamo coperti nel ruolo di punta centrale: più o meno questo il concetto espresso in pieno calciomercato da Angelozzi, che ha pure dichiarato di avere un budeget ma dinon avere trovato nessuno che potesse andare bene per lo Spezi, e si è visto come è andata. Galabinov sempre ko, Pinto via, Gudjohnesn mai schierato, con il povero Gyasi adattato ad un ruolo non suo.

Ma non solo: Angelozzi si è lasciato andare ad altre valutazioni sui nuovi arrivi e alcuni giovani che fino a questo momento cozzano con la realtà dei fatti, come ad esempio il paragone tra Augello e Ramos (con il secondo peggiore in campo ad Ascoli - definito meglio del terzino sinistro ceduto alla Samp), la scommessa su Gudjohnsen (tra qualche anno forse), o il valore del terzino destro Ferrer lasciato per ora a scaldare la panchina malgrado il rendimento non proprio esaltante di Vignali in questo avvio di campionato, o ancora il paragone tra Da Cruz e Delano, francamente improponibile dopo averli visti entrambi all’opera ieri sera al Del Duca.

Al termine della sconfitta di ieri sera mister Italiano era molto arrabbiato per l’epilogo della gara, ricordando in particolare le diverse palle messe rasoterra davanti alla porta, senza che nessuno dei suoi giocatori si facesse trovare pronto alla deviazione a rete. Vede mister, punta si nasce o si diventa da piccoli, il senso della posizione e il fiuto per il gol sono propri di ogni attaccante di ruolo, che lei non ha. Quindi bene ha fatto a scusarsi con i tifosi, ma invece di arrabbiarsi per il risultato dovrebbe arrabbiarsi con sé stesso e con la società, perché avrà avuto un minimo di voce in capitolo sulle scelte tecniche.

Per fortuna che domenica arriva il fanalino di coda Trapani, sempre che lo Spezia riesca a superarlo guadagnando tre preziosi punti in classifica. Insomma, non si capisce: nessuno nega le capacità e le competenze di Angelozzi, e l’auspicio della piazza è che abbia davvero ragione lui, e che sia solo questione di tempo per vedere carburare il suo progetto di squadra, basta non prendere in giro i tifosi. In questo momento la loro critica non è certo sugli undici andati in campo ieri sera, perché nella loro mediocrità tecnica si sono impegnati a fondo, e per larghi tratti hanno gestito il possesso palla, pur non arrivando mai alla conclusione a rete.

Foto- Ac Spezia

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