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Gli Special Olympics si trasformano ma non si fermano: pronti gli "Smart Games" In evidenza

In tempo di Coronavirus la sfida sarà online, ma lo spirito resta quello di sempre.

“Everywhere We Play”: questo è il Claim che accompagna gli “Smart Games”, emblematico della determinazione che da sempre contraddistingue gli atleti Special Olympics e, di conseguenza, l’intero Movimento di cui ne rappresentano il cuore pulsante.

 

Nonostante non ci possa essere oggi un luogo fisico dove giocare insieme e competere, Special Olympics Italia ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, cimentandosi per la prima volta nell’organizzazione di un evento assolutamente nuovo, diverso. Le gare degli “Smart Games” si svolgeranno dal 10 al 31 maggio, al sicuro, in casa propria dove gli atleti Special Olympics, in tutta Italia, potranno cimentarsi in 18 discipline sportive: Atletica, Badminton, Basket, Bocce, Bowling, Calcio, Canottaggio, Karate, Ginnastica, Golf, Nuoto, Equitazione, Pallavolo, Racchette da neve, Rugby, Snowboard, Tennis e Tennistavolo.

Le stesse, sono state strutturate con appositi esercizi elaborati ed adattati al contesto dallo staff tecnico nazionale di disciplina e messi a disposizione, da domani, su una Playlist Youtube.

Quando la terribile emergenza sanitaria, Covid-19, ha iniziato ad investire l’Italia ed a seguire il mondo intero, ogni realtà sportiva è stata costretta chiaramente a fermarsi ed a riflettere sui programmi futuri. Special Olympics Italia è stata tra le prime realtà sportive, ponendo in primo piano la tutela della salute di tutti, ad annullare un evento quali i Giochi Nazionali Estivi, la principale manifestazione alla quale stava lavorando da diversi anni, che avrebbero coinvolto oltre 3mila atleti e che si sarebbero dovuti svolgere, nel mese di giugno, proprio in Lombardia, a Varese.

Nonostante l’incertezza e il timore diffusi Special Olympics Italia ha continuato a mantenere salda la consapevolezza di poter fare molto, la sua parte, per la quotidianità di ogni singolo atleta, ora chiuso in casa e con troppo tempo “vuoto” a disposizione. La sensazione comune è stata come se, d’improvviso, fossimo stati catapultati indietro nel tempo di 50 anni: rivivendo quel “tempo vuoto” proprio delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie. Una condizione che molti degli atleti Special Olympics, emarginati e ritenuti inadeguati nel praticare attività sportiva, avevano conosciuto ancor prima di questa pandemia e, pertanto, sono proprio loro a poterci indicare la via per uscirne con il giusto atteggiamento.

Special Olympics ha sentito, oggi più che mai, l’esigenza di attivarsi per ricolmare quello stesso tempo. Gli Smart Games vogliono rappresentare il valore sociale dello sport che, anche sotto questa forma, consentirà di “connettersi” con il mondo; di sfidarsi innanzitutto con se stessi, a partire da questo isolamento.

Per quanto complessi, nella loro interezza ripercorrono on-line tutte le fasi e le caratteristiche tipiche e largamente note di ogni evento tradizionale Special Olympics: dalla conferenza stampa di presentazione al Torch Run, dalla Cerimonia di Apertura alle prove di abilità e alle competizioni vere e proprie, fino ad arrivare al momento del riconoscimento e della premiazione finale.

Seppur con finalità diverse gli Smart Games intendono sostituire i Giochi Nazionali Estivi di Varese, ma non verranno considerati ai fini della scelta degli atleti convocati ai futuri eventi internazionali. Saranno infine previste gare di sport unificato in tutte le discipline, esibizioni di Young Athletes Program, attività dedicata ai bambini fino agli 8 anni d'età, e di Motor Activity Program, programma motorio rivolto invece a gravi disabilità fisiche e sensoriali associate a quelle intellettive.

Tuttavia la filosofia che accompagna l’iniziativa non cambia: nessuno resti escluso. Oltre agli atleti di ogni età e di ogni livello di capacità saranno coinvolti i Team scolastici, gli atleti partner senza disabilità intellettiva nelle prove di sport unificato, i volontari, i medici dei programmi Salute e i dipendenti delle aziende partner nel tifo e nel sostegno a distanza. Anche i familiari saranno spettatori in prima linea in questi Giochi che dunque una sorta di esperimento sociale e sportivo, una sfida che, ne siamo certi, racchiude una grande potenzialità nella speranza e, al tempo stesso, nella ferma convinzione di poter tornare presto ad abbracciarci di nuovo, più forte di prima.

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