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Punto d'oro dello Spezia a Verona al termine di una gara di sofferenza In evidenza

di Massimo Guerra - Ottimi segnali in mezzo al campo, male l'attacco.

Prezioso mattoncino messo oggi dallo Spezia al Bentegodi, contro un Verona senz'altro competitivo ma punito da una certa rilassatezza nella fase centrale e finale della ripresa, nella quale invece lo Spezia ce l'ha messa tutta conquistando alla fine un meritato pareggio.

Un piccolo passo quello di oggi, che consente in ogni caso alle Aquile di salire a quota 34 non rischiando quindi di ritrovarsi terzultime in caso di (comunque improbabili) exploit delle inseguitrici a quota 31 ovvero Torino, Benevento e Cagliari impegnate rispettivamente contro il Parma in casa, contro il Milan a San Siro e contro il Napoli al Maradona.

Solita sofferenza in campo per le Aquile, penalizzate dalla scarsità sopravvenuta degli attaccanti - in primis Nzola per il quale forse il tempo di attesa è finito, poco meglio Gyasi e Verde - e salvate da un colpo di classe di Saponara entrato a 10' dalla fine, bravissimo a centrare la rete in scivolata su assist di Agudelo, anch'egli entrato nella ripresa.

Segnali positivi oggi se ne sono visti, e parecchi, soprattutto in mezzo al campo ovvero il reparto migliore dello Spezia in questo momento, in grado di mettere una pezza ai deficit della difesa e dell'attacco: in mediana è tornato Estevez con la sua grinta e la sua corsa, Maggiore conferma le sue doti tecniche anche se oggi non riesce in tutte le giocate, Ricci sempre più perno del gioco, ottimo oggi nelle due fasi, buoni anche gli innesti nella ripresa con Sena e Acampora a ricaricare le pile del reparto.

Meno splendide le note dall'attacco, dove è innegabile l'impegno così come il tasso tecnico di alcuni giocatori, che non riescono a compensare con la prestanza atletica un po' in calo in questa fase, ovvero Gyasi e Nzola, anche se il primo ha almeno il merito di cercare benissimo il secondo in un paio di azioni, mentre Nzola non trova mai la giocata offensiva e non si capisce perché Italiano non dia respiro per almeno metà del secondo tempo al 2000 Piccoli che non sarebbe da meno sotto il piano fisico e forse sarebbe più determinante in fase conclusiva. Bene comunque l'innesto di Saponara e Agudelo, non a caso determinanti nell'azione del pareggio.

Note in chiaroscuro anche dalla difesa: Provedel para il parabile, non male la coppia centrale Ismajli-Chabot, da rivedere invece la coppia Vignali - anche se marcare il Verona da quella parte metterebbe in crisi chiunque - Marchizza, poco propositivo in attacco e in ritardo sulla marcatura di Salcedo nell'azione-gol.

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