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"Per Aspera ad Astra", il teatro per abbattere le barriere di diffidenza tra carcere e società In evidenza

di Ginevra Masciullo - Per la prima volta sarà il palco del Teatro Civico della Spezia ad ospitare lo spettacolo conclusivo del progetto.

Per Aspera ad Astra - Riconfigurare il carcere attraverso cultura e bellezza giunge alla sua sesta edizione e chiuderà il percorso con lo spettacolo “Dirimpetto. La rete nell’Abisso”

Il progetto nazionale è promosso da Acri e sostenuto da undici fondazioni di origine bancaria tra cui Fondazione Carispezia; il laboratorio è a cura degli Scarti.
Per la prima volta lo spettacolo si svolgerà al Teatro Civico, un’opportunità importante che il Comune della Spezia ha voluto dare agli organizzatori e agli attori.
Il grande impegno di tutti gli enti e le istituzioni coinvolte ha permesso di portare avanti questo progetto con un fine nobile: abbattere il muro di pregiudizio e diffidenza che separa chi vive dentro al carcere da chi vive fuori. La casa circondariale della Spezia si trova a poche centinaia di metri dal liceo artistico, ma a dividere gli studenti e i carcerati c’era una mancanza di scambio e conoscenza. Grazie a questo progetto studenti e detenuti entrano in contatto e con la regia degli Scarti si va a creare un rapporto di collaborazione al fine della riuscita dello spettacolo.

Fondazione Carispezia crede fortemente in questo progetto e lo supporta investendo nel suo fine sociale, un progetto di valore che ha delle ricadute concrete sul ritorno in società di chi ha finito di pagare il suo debito con la giustizia.

Andrea Corradino, presidente Fondazione Carispezia, ha sottolineato questo aspetto: “Per Aspera ad Astra ha un forte valore sociale perché è un modo per abbattere quel muro che separa i detenuti dal resto del mondo, non solo un muro fisico, ma anche una barriera di paura e pregiudizio. Spesso dimentichiamo che anche nella Costituzione viene sottolineata la funzione riabilitativa del carcere, progetti come questo insegnano ai detenuti a credere in se stessi e nelle proprie capacità, si tratta di offrire un’alternativa anche per il reinserimento dopo aver pagato il debito con la giustizia.”

“Per Aspera ad Astra è un progetto di sistema delle Fondazioni di origine bancaria, che mette in rete una pluralità di soggetti di territori diversi, dalle compagnie teatrali agli istituti di pena, ‒ spiega Donatella Pieri, Presidente della Commissione Arte, attività e beni
culturali di Acri ‒ con l’obiettivo condiviso di contribuire a rigenerare il carcere attraverso la cultura, offrendo, al contempo, ai detenuti l’opportunità di seguire percorsi di formazione nei mestieri del teatro: il progetto, di valore artistico e partecipato, sfida i pregiudizi e restituisce il diritto alla bellezza anche a coloro che si trovano in condizioni di privazione della libertà”.

Il 2 maggio 2024 per la prima volta lo spettacolo finale si terrà al Teatro Civico, una novità resa possibile dal sostegno del Comune della Spezia. Il Sindaco Pierluigi Peracchini ha sottolineato l’importanza di dare a questa esibizione lo spazio che merita: “L’errore più grande che possiamo fare è quello di dimenticare le persone, quelli che purtroppo da molti vengono visti come gli ultimi avranno lo spazio che meritano nel nostro teatro cittadino. Rinnovo in questa occasione la massima disponibilità dell’Amministrazione Comunale anche per quanto riguarda percorsi di reinserimento lavorativo, insieme alla Fondazione Carispezia possiamo dare speranza.”

La passione e la volontà che i detenuti mettono in questo percorso è evidente, a spiegarlo è Maria Cristina Bigi, Direttrice della Casa Circondariale della Spezia: “Il nostro carcere grazie a questo progetto ha fatto un salto di qualità perché può offrire maggiori possibilità per i detenuti. Prima le prove si facevano nella cappella, successivamente abbiamo pensato di creare un piccolo palco per la zona prove, questo è il frutto di una visione che condivido con chi lavora con noi, per i detenuti potersi mettere in gioco nel teatro rappresenta un motivo per lavorare su se stessi.”

Enrico Casale, regista e direttore artistico di “Per Aspera ad Astra” alla Spezia ha voluto sottolineare come questa iniziativa sia stata pensata per formare: “Sul palco vedrete degli attori e scoprirete le peculiarità di ognuno di loro. Qualcuno è particolarmente portato e crediamo che possa pensare di intraprendere la carriera di attore una volta risolto il debito con la società, per altri è stata l’occasione per superare la timidezza o per imparare l’italiano. Questo percorso ha avuto tante ricadute e abbiamo voluto portare in scena non solo uno spettacolo, ma uno spettacolo professionale di livello. Daremo al pubblico la nostra visione sfruttando lo sguardo sulla realtà che ci circonda: La Spezia, via Fontevivo, un carcere e una scuola separate da meno di 500 metri. Il luogo dell’Istruzione e il luogo della Pena così vicini eppure così inconciliabili. Da due anni ci chiediamo come farli incontrare concretamente su un terreno assolutamente paritario. La distanza di 500 metri si accorcia sempre di più. Pochi passi prima di entrare nello spazio in carcere dedicato al teatro. Pochi centimetri fra i nostri corpi quando lavoriamo sul palcoscenico. In questo avvicinamento fra i corpi dei detenuti e degli studenti, ‘mangiando’ metri, centimetri e millimetri, risiede forse il senso più profondo delnostro lavoro”.

Per informazioni e biglietti (in vendita a partire dal 17 aprile):
Teatro Civico - La Spezia, dal lunedì al sabato 8.30 - 12.00 | mercoledì anche 16.00 - 19.00
Teatro degli Impavidi - Sarzana, da lunedì a sabato 9.30 - 13.00, il giovedì anche 16.00- 19.00
Online su Vivaticket.it

Biglietto unico 5€ + costi di commissione per il servizio prevista dal circuito di vendita.
Omaggio: possessori di Carta Europea della Disabilità (ritirabile presso la biglietteria fisica dei teatri previa presentazione della Carta)

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