Non possiamo che compiacerci nel vedere le massime istituzioni locali abbracciare posizioni dalle nostre Associazioni raccomandate da tempo, sia per quanto riguarda calata Paita sia per quanto riguarda il molo Italia.
Ma anche riconoscere che l'aspetto occupazionale può rappresentare uno strumento improprio per orientare le scelte di politica urbanistica ci sembra un fatto nuovo, speriamo non isolato: anche in questo caso da tempo denunciamo la strumentalità del (solo) aspetto occupazionale, che rischia troppo spesso di essere davvero mero strumento di una politica clientelare, senza peraltro portare alcun beneficio all'occupazione stessa.
Il metodo da seguire crediamo sia quello della partecipazione, anche questa non agitata con strumentalità ma gestita con strumenti concreti: ad esempio, chiediamo con forza al Sindaco e al Vice-sindaco di rilanciare il tavolo sul Piano Regolatore Portuale, costituito grazie a un ordine del giorno della Regione Liguria e da tempo disatteso in quanto reso marginale dagli atteggiamenti assunti dall'Autorità Portuale e dall'indifferenza delle altre istituzioni coinvolte. Crediamo sia l'unico modo per garantire che le opere pubbliche vedano nella stessa cittadinanza non solo il destinatario finale, ma anche l'attore insostituibile per portare a compimento con successo simili progetti di rigenerazione urbana.