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Al ristorante ai tempi del coronavirus In evidenza

Alcuni consigli utili dall'Accademia del Gusto.

L'Accademia del Gusto interviene sul tema del Covid-19. “Da un nostro sondaggio emerge un improvviso calo nel settore della ristorazione – spiega Nicola Carozza, Presidente dell'Accademia del Gusto - con disdette di compleanni, feste di laurea, stop alle conviviali associative, ai pranzi di famiglie, ecc. Una crisi certamente dovuta ad una improvvisa paura collettiva alimentata dalle fake news”. Il club gastronomico ha cercato così di rispondere ad alcune semplici domande grazie a Roberto Colombo, medico e specialista in Odontostomatologia e Accademico del Gusto: si può andare al ristorante in questo momento? Che cosa dovrebbe fare e/o sapere un ristoratore? Che cosa dovrebbe fare/o sapere l’utente di un ristorante?

“Diciamo intanto che il coronavirus – ha illustrato Colombo - è una sorta di 'superinfluenza' che nelle persone sane ha un decorso piuttosto rapido e che in alcuni casi dà luogo come complicanza ad una polmonite interstiziale la quale pure guarisce piuttosto bene nelle persone che non siano immunodepresse, ovvero nella stragrande maggioranza della popolazione. Si sa già da dati ufficiali che la percentuale stimata di mortalità, nelle persone colpite da polmonite da coronavirus, è di circa il 2%”.

Innanzitutto ci sono i comportamenti da seguire indicati dal Ministero della Salute: lavarsi le mani; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. Il coronavirus si trasmette con le goccioline del respiro e viene inalato. Né il cibo cotto né il pesce crudo, trattato, possono trasmettere il virus! Tutto quello che rischiamo è la promiscuità dei luoghi affollati dove la possibilità di venire a contatto con cariche virali è più alta. Possiamo a volte trovare il ristorante affollato; consigliamo ai ristoratori in questo periodo di diradare un pochino i tavoli e non stare seduti gomito a gomito. I ristoratori devono già seguire stringenti obblighi di legge sui corsi Haccp, che stabiliscono un insieme di procedure, mirate a garantire la salubrità degli alimenti, senza contare i controlli da parte degli enti preposti. Non servono posate di plastica monouso. Le lavastoviglie speciali, ovvero termodisinfettatrici, sono in grado di detergere a fondo le stoviglie. Evitare di servirsi con le proprie posate dal piatto di portata e posate che passano di mano in mano, meglio piatti già porzionati e personalizzati. Camerieri e personale devono pulire bene le mani e avere “divisa” o abiti da sala sempre pulitissime. “Anche sul pesce crudo – prosegue Colombo – nessun problema, i ristoratori possono proporre il nostro pesce freschissimo e sono dotati di abbattitori a norma che permettono di poter impiattare cruditè completamente sicure”. Infine l'Accademia del Gusto raccomanda che in caso di raffreddore e/o qualche linea di febbre è preferibile restare al caldo senza preoccuparsi troppo. Non roviniamoci la vita, col buonsenso, anche a tavola possiamo combattere il coronavirus!

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