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Approvato il PUC, malcontento dell’opposizione per il metodo In evidenza

di Francesco Truscia - In un consiglio comunale che si chiude intorno all’1:20 della notte tra diversi mal di pancia dell’opposizione, il PUC viene approvato.

Approvato il PUC
Il Piano Urbanistico Comunale è lo strumento di gestione e pianificazione territoriale che regola il cambiamento urbanistico di un comune. Un documento complesso, che incide fortemente sul volto della città e sulla sua vivibilità. Dopo una lunga discussione dove l’opposizione ha denunciato le tempistiche (l’approvazione del PUC arriva infatti in piena campagna elettorale viste le incalzanti elezioni amministrative ma soprattutto a breve il consiglio comunale entrerà nei 40 giorni bianchi, periodo durante il quale non sarà più possibile approvare delibere) ed alcuni esponenti dell’ala sinistra della sala consiliare (quella dell’opposizione) lamentano il poco tempo loro concesso per studiare a fondo un documento così importante, il PUC viene approvato.

“Il PUC è una sintesi di tantissime azioni, nato da un percorso di partecipazione vera che ha avuto la sua massima espressione in una ventina di assemblee pubbliche e una trentina di riunioni con i portatori di interessi come associazioni e istituzioni. Vogliamo trasformare la collina in un parco. Un modo nuovo di fare urbanistica che non è quello classico dello zoning (ovvero zonizzazione, la pratica urbanistica che prevede la divisione del territorio comunale in aree ognuna delle quali ha una specifica funzione) che per 70 anni ha caratterizzato l’urbanistica. Abbiamo individuato un limite, cioè una linea verde, oltre il quale la città non si deve più espandere, ci deve essere una rigenerazione interna. Il PUC traguarda i prossimi 10/20 anni della nostra città. E’ importante il tema della centralità delle periferie: bisogna trovare i luoghi identitari dove si possa riportare al centro la vita dei quartieri periferici. Il PUC non ha nessuna capacità di programmare o finanziare economicamente la costruzione di edilizia residenziale pubblica, fondamentale per la crisi che stenta ad allontanarsi, ma è prevista nel PUC perché altrimenti non si potrebbe realizzare. Abbiamo portato avanti un modo nuovo di pensare l’edilizia residenziale pubblica, non più quartieri ghetto, ma distribuzione in varie zone della città. Per l’area Enel proponiamo un’attività industriale moderna e servizi collegati ad essa perché riteniamo che sia un moltiplicatore straordinario per quel che riguarda la qualità occupazionale. Riduciamo del 45% l’edificabilità dell’area IP. Questo PUC è un modo nuovo di concepire la città, in un modello di sviluppo sostenibile”: con queste parole il vicesindaco Cristiano Ruggia ha aperto la discussione in consiglio comunale sul nuovo PUC.

La voce delle opposizioni
Ovviamente le opposizioni non hanno tardato a far sentire la propria voce: sicuramente tra i consiglieri più accaniti possiamo annoverare Giulio Guerri (Per la nostra città) che presenta tre diversi emendamenti. “L’amministrazione comunale non si è fatta scrupolo di portare in consiglio la discussione sul PUC in piena campagna elettorale ad una manciata di ore dall’esaurirsi del nostro mandato in quella che chiamerei “zona cesarini”. Non esiste che una pratica di questo tipo venga portata in consiglio comunale nell’ultimo mese prima che il consiglio comunale cessi di esistere. Discutere quintali di pratiche, cartografie, proiezioni e documenti che avrebbero necessitato di un tempo più prolungato. Ci siamo trovati di fronte ad un grave deficit di partecipazione e confronto. Scarso rispetto verso tutta la città. Dire che questo PUC pone fine alle speculazioni edilizie ce ne corre, ci sono altre situazioni nelle quali continuiamo ad assistere alla previsione di interventi edilizi che sono incompatibili con la situazione della città dal punto di vista ambientale, commerciale e demografico, mi riferisco, ad esempio, all’area IP e al Waterfront. Per quest’ultimo sappiamo che la proiezione che ci è stata somministrata in questi anni è qualcosa di obbrobrioso che, se dovesse partire, richiederebbe l’intervento umanitario della NATO ed arrestare tutti per devastazione ambientale. Non mi si può dire che la nuova previsione salvaguardi il fronte mare da nuove colate di cemento: l’ipotesi che voi portate avanti è un reticolato di costruzioni tra cui un edificio di otto piani. E’ stata incastrata nella discussione del PUC una vicenda incresciosa, quella relativa al centro di grande distribuzione prevista dal PUO (Progetto Urbanistico Operativo) nell’area ex-sio. Questo PUC prevede che lì la previsione del centro scompaia, però l’amministrazione comunale, mentre componeva questa operazione con la mano destra, con la sinistra firmava in giunta il via libera a quel PUO che prevede proprio la realizzazione del centro di grande distribuzione. Di fronte a questi comportamenti non si eccede nel dire che si vuole attivare il meccanismo del ricatto politico".

Anche il consigliere Edmondo Bucchioni (Rifondazione Comunista) lamenta il ritardo sulla discussione del PUC ma la valutazione sullo stesso, nel merito, è positiva, sottolineando come il lavoro degli uffici abbia portato ad un’attenta valutazione sull’esistente alla Spezia.

La voce della maggioranza
Si levano dai banchi della maggioranza cori di approvazione per un PUC definito innovativo, con un occhio attento alla riqualificazione accompagnata da un’edilizia di qualità.
“E’ stato un percorso che ha visto nella partecipazione uno degli elementi più importanti; non sempre questa amministrazione si è dotata dello strumento della partecipazione ma in questa pratica la comunicazione con la città e con tutti i suoi spaccati c’è stata. Il piano è stato condiviso con il tessuto sociale che riceverà le ricadute di questo lavoro. Un PUC che si distanzia dall’urbanistica classica che parla di qualità della vita, di recupero dell’esistente, di una ricucitura di tutti gli spaccati sociali. Non è un PUC espansivo, semmai rivitalizza i rapporti sociali e consolida l’esistente. Non si ha più l’obiettivo di creare delle grandi casse di contenimento per le realtà di edilizia popolare ma si ha l’idea di inserire le unità familiari beneficiarie di residenza popolare nel tessuto residenziale per permettere una maggiore integrazione, dando importanza al tema della coesione sociale”, afferma il consigliere Luca Liguori (Partito Democratico).

La votazione
Si arriva quindi alla votazione sul Piano Urbanistico Comunale verso l’una di notte. Gli emendamenti presentati dal consigliere Giulio Guerri (Per la nostra città) e dal consigliere Luigi De Luca (Area Popolare) vengono bocciati mentre viene approvato quello del consigliere Edmondo Bucchioni (Rifondazione Comunista) per un percorso partecipativo riguardo alla tematica del Waterfront. L’opposizione decide di abbandonare l’aula prima della votazione finale per l’approvazione del PUC, lasciando solo il consigliere Edmondo Bucchioni. Con 18 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, il Piano Urbanistico Comunale viene approvato.

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