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Il pellegrinaggio alla Madonna di Maralunga e la Messa di Mons. Staffieri hanno chiuso la Festa di Avvenire

Tra le novità di quest'anno alla festa di «Avvenire» di Lerici, conclusa domenica scorsa, c'è stato il pellegrinaggio del sabato mattina.

Il vescovo Palletti lo ha guidato, presenti moltissimi fedeli di tutta la diocesi, sino alla piccola chiesa di Maralunga, dove fu ritrovata l'immagine della Vergine protettrice di Lerici, e della festa stessa. Il vescovo vi ha celebrato la Messa, e all'omelia ha ripreso il tema della manifestazione, "Alta forma di carità è l'annuncio della verità". Lo ha fatto prendendo spunto dal Vangelo del giorno, relativo all'uccisione di Giovanni Battista. «Gesù Redentore – ha detto Palletti – è venuto a perdonare l'uomo e questo non spegne l'annuncio della verità, anzi, deve ancor più incentivare e rafforzare il coraggio di mettere l'uomo di fronte alla verità. D'altra parte chi vuole bene corregge e chi corregge ha il coraggio di dire le cose come stanno... Il brano del Vangelo ci chiede di essere veri e così porta a compimento proprio il tema di questa settimana, "alta forma di carità è l'annuncio della verità". Per Erode è stata fastidiosa questa forma di carità. Non si è accorto che Giovanni gli voleva bene. Ha voluto spegnere la verità, dimenticando che la verità non solo non si spegne, ma più la si opprime e più grida, più si fa sentire, più si fa profonda nella coscienza». Sta dunque a noi «giocarci la faccia», avere la coerenza della verità, riconoscerci testimoni peccatori e bisognosi noi per primi di misericordia. Al tempo stesso, noi siamo tenuti ad annunciare la verità anche quando essa ricade su noi stessi come monito forte alla nostra conversione personale. Il vescovo, che parlava nella chiesa dedicata alla Vergine di Maralunga, ha poi sottolineato il ruolo fondamentale di Maria nella Chiesa, «colei che ci porta alla Verità»: «Maria è madre della Chiesa, che genera i suoi figli donandoci la Verità che si è fatta uomo, accogliendoci nell'abbraccio misericordioso di lei che è madre, generando nella storia le membra di quel corpo che lei aveva generato...

L'ultimo atto della festa di «Avvenire» a Lerici, domenica scorsa, è stata la Messa del vescovo emerito monsignor Bassano Staffieri, «veterano» della festa stessa, alla quale ha sempre preso parte da quattordici anni ad oggi. All'omelia, Staffieri ha rivolto un ricordo particolare al cardinale Ersilio Tonini, scomparso nel primo giorno della festa. Staffieri ha ricordato tre diversi episodi che lo hanno visto vicino al presule di Ravenna. «Da sottosegretario alla conferenza episcopale italiana – ha detto – fui io a completare con Tonini, presidente della società editrice di "Avvenire", il passaggio delle società editrici dei quotidiani cattolici l'"Italia" di Milano e l'"Avvenire d'Italia" di Bologna"». In seguito, da vescovo di Carpi, Staffieri ebbe Tonini quale presidente dei vescovi dell'Emilia Romagna: «Infine, ho avuto la gioia di ospitarlo più volte a Lerici per questa festa, cui era davvero molto legato».

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