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"La paura del virus è normale, non nascondiamola". I consigli della psicologa Beatrice Marasso In evidenza

di Cecilia Castellini - Le indicazioni dell'esperta di Levanto, intervenuta su "RLV la radio a colori", per gestire la nostra quotidianità durante l'emergenza.

Beatrice Marasso, psicologa levantese, è intervenuta in diretta sulle frequenze on air e online di "RLV la radio a colori" per dare consigli utili alla popolazione su come gestire, in qualche modo, questo momento estremamente delicato in cui ci troviamo.

La Dottoressa ha iniziato i suoi interventi facendo un quadro generale del momento storico che stiamo vivendo, mai vissuto prima, e sottolineando l’importanza di fare una considerazione sulle nostre emozioni.

“Innanzitutto c’è la paura, che tutti noi, indistintamente, stiamo provando – ha spiegato Marasso – La paura è un’emozione primaria che esiste proprio per la sopravvivenza della specie, grazie a essa ci mettiamo in guardia dai pericoli e assumiamo condotte di prevenzione che, in una situazione di pericolo, risultano essere molto importanti. Quindi, per questo, dobbiamo essere consapevoli di provarla per poter riuscire, piano piano, ad affrontarla. Non dobbiamo pretendere di risolverla e nasconderla perché il rischio è che si trasformi in panico. Il panico fa stare molto male e diventa altamente incontrollabile”.

Marasso ha voluto ribadire ciò che è stato consigliato anche dal Sindaco Ilario Agata, ovvero l’importanza d’informarsi tramite canali ufficiali, ritagliandosi solo uno o due momenti, durante la giornata, per evitare di sovrapporre troppe notizie.

“Siamo abituati a ritmi frenetici e molto scanditi e a non passare così tanto tempo in casa – ha continuato la Dottoressa – In questo momento sicuramente dobbiamo concederci anche momenti di distrazione e di noia. La noia è anch’essa un’emozione e spesso da questa scaturiscono momenti creativi che ci permettono di recuperare hobby abbandonati da tempo”.

Diversi ascoltatori hanno chiesto come comportarsi con i più piccoli e in merito a questo Marasso ha spiegato che i bambini percepiscono il clima emotivo che li circonda, è quindi importante ritagliarsi del tempo per spiegare loro cosa sta succedendo, ovviamente con un linguaggio adeguato alla loro età, senza andare a sovrastimolarli troppo. “Molti bimbi non danno a vedere in modo manifesto le preoccupazioni - ha proseguito la psicologa - quindi possiamo, tramite il gioco e il disegno, che sono i canali principali del bambino per comunicare, cercare di tirarle fuori. Possiamo fare dei disegni e dei giochi in tema covid, per tirare fuori emozioni che, se rimangono ingabbiate, possono creare problemi".

Per quanto riguarda gli anziani la Dottoressa ha affermato: “Sono soggetti a rischio in questo momento d’isolamento perché purtroppo non tutti dispongono di dispositivi tecnologici o non riescono ad utilizzarne a pieno le potenzialità. Qui entra in gioco un discorso di solidarietà e di senso di comunità. Se si conoscono persone isolate è importante attivarsi per dare una mano all’altro con piccoli gesti che possono fare la differenza, come ad esempio una telefonata. Un invito per le persone in difficoltà è quello di rivolgersi ai servizi che ci sono sul territorio”.

Categoria fragile risulta essere anche quella degli adolescenti che si trovano a dover gestire l’apprendimento scolastico online oltre che a mantenere un contatto con amici e compagni, in un momento della vita in cui la loro ricerca d’identità dovrebbe avvenire al di fuori delle mura di casa. Quindi cosa fare?

”Sicuramente rispettare il loro malessere – ha dichiarato Marasso – evitare discussioni e garantire la loro privacy. In questo momento è doveroso uno sforzo da parte di tutti, ragazzi, docenti e genitori. Questi ultimi giocano un ruolo molto importante e devono avere pazienza e tolleranza trovando un giusto equilibrio. Ognuno deve mettersi in discussione perché in questo particolare contesto la relazione genitori-figli sta cambiando. Il rischio è che ci sia un abuso della tecnologia da parte dei ragazzi e per questo è ancora più importante che i genitori instaurino con loro un dialogo autentico e trovino momenti di condivisione in modo da entrare in contatto emotivo con loro”.

Infine Marasso ha voluto ricordare che è stato è stato attivato un servizio psicologico di supporto psicosociale con Croce Rossa Italiana-Comitato di Levanto. La stessa Marasso insieme alla collega Federica Grassi e Paola Antonicelli sono a disposizione telefonica per i cittadini. Maggiori informazioni consultando la pagina Facebook del Comitato di Levanto o contattando direttamente il numero 0187 808535.

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