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"Adotta una vittima di mafia", un incontro allo Skate Park di Sarzana chiude il progetto di L'égalité per le scuole

Ieri alle 17 allo Skate Park di Sarzana si è concluso il progetto Adotta una vittima di mafia che L'égalité ha condotto in due classi terze della Scuola Media Poggi-Carducci di Sarzana: Veronica e Laura di L'égalité hanno tenuto corsi nei quali gli studenti hanno approfondito la storia delle vittime di mafia e del periodo stragista del 92-93.

Per l'occasione i ragazzi delle due classi hanno presentato un opuscolo che ricostruisce la storia di Dario Capolicchio e della strage di Via dei Georgofili di cui è ricorso l'anniversario proprio lo scorso 27 Maggio e hanno presentato la vicenda mediante cartelloni illustrativi preparati in classe durante i corsi.

«Quel 27 maggio del 1993 una Fiat fiorino riempita di tritolo salta in aria presso la torre dei pulci di Firenze e uccide cinque persone: Fabrizio Nencioni e la moglie Angela Fiume, le due figlie di 9 anni Nadia Nencioni e di 50 mesi Caterina Nencioni e Dario Capolicchio» spiega uno dei ragazzi che hanno partecipato ai corsi. «Se sono stati individuati gli esecutori materiali dell'omicidio e i loro mandanti mafiosi, tutti riconducibili a cosa nostra, molti sono gli aspetti che ancora rimangono oscuri della strage soprattutto sugli intrighi e le connivenze politiche che sono intervenute in quest'episodio come in tutta la stagione stragista».

I lati oscuri che hanno contraddistinto la vicenda di Capolicchio e l'orrore delle stragi si legano direttamente alla persistente infiltrazione della criminalità organizzata sia nei contesti nazionali che in quelli locali che secondo i fautori del progetto necessitano di una maggiore consapevolezza e partecipazione da parte di tutti i cittadini, cosi Ilenia, vice presidente di L'égalité e Laura del gruppo formazione spiegano ai presenti il significato dell'iniziativa: «Lo scopo che la nostra associazione si prefigge è quello di creare una cittadinanza attiva, ma per farlo abbiamo bisogno di cultura della legalità e di formazione che si concretizzino in una maggiore partecipazione sociale», per questo è fondamentale la consapevolezza dei problemi che affliggono la nostra società, in special modo quelli connessi alla criminalità organizzata: «Lo sapete quanti beni confiscati ci sono solo nel comune di Sarzana? Quattro» spiega Ilenia, che ricorda anche che in uno di quei beni L'égalité ha presentato un progetto di riutilizzo sociale(ProgettoBeneConfiscato). «La memoria di Dario Capolicchio e delle vittime delle mafie non può rimanere soltanto un esercizio sterile e fine a se stesso, ma deve trasformarsi in impegno e attività concreta per la costruzione di una società diversa e migliore» ribadisce Laura Ciardelli del gruppo formazione. I corsi nelle scuole tenuti da L'ègalitè diventano quindi una via d'accesso fondamentale per costruire una società democratica e libera dalle mafie.

Alla discussione è seguito un corteo commemorativo che ha percorso le vie della città con alcune soste in cui i ragazzi mostravano i cartelloni accompagnandoli con la spiegazione di quell'evento tragico del '93 che ha segnato in profondità la storia d'Italia.

L'incontro allo Skate Park è stato anche un'occasione per parlare dei beni pubblici che versano in stato di degrado e che hanno bisogno di essere rivalorizzati, in continuità con il progetto Val di Magra allo specchio condotto dai ragazzi del presidio di Libera Sarzana "Dario Capolicchio" presenti anch'essi all'iniziativa.

Ecco che in giornate come quella di ieri si riconosce un obiettivo comune che si trasmette e si condivide attraverso le generazioni: il ricordo delle vittime di mafia attraverso i progetti nelle scuole, l'impegno per la rivalorizzazione del territorio portato avanti dai ragazzi del presidio Dario Capolicchio e il bene confiscato obiettivo su cui si concentra in questi giorni L'égalité convergono verso un ideale di società senza mafie che è ben lungi dall'essere realizzato ma che con la giornata di ieri aggiunge un tassello ai suoi meritati successi.

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