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I dirigenti scolastici: “Non c’è sufficiente comunicazione da parte dell’Asl alle scuole” In evidenza

I problemi evidenziati dai dirigenti scolastici durante la commissione che si è svolta ieri riguardano anche il trasporto pubblico e le sanificazioni.

Una commissione, la IV che si è riunita ieri pomeriggio per audire i dirigenti scolastici dello spezzino, utile per mettere sul tavolo tutte le criticità che sta vivendo il sistema scolastico nello spezzino. Sono diversi i problemi che vivono dirigenti, studenti, insegnanti e famiglie ma su due in particolare è stato messo l’accento: le difficoltà di comunicazione con l’Asl e il trasporto pubblico.

Per quel che riguarda il primo punto, quello della comunicazione, si starebbe verificando un processo al contrario, ovvero sono le scuole che, a seguito delle comunicazioni delle famiglie, avvisano l’Asl5 richiedendo conferme in merito alla positività di uno studente al Covid-19.

Una sottolineatura trasversale tra tutti i dirigenti, come ha ricordato anche la dirigente dell’Isa 1 Maria Torre: “Tutti gli studenti per quel che riguarda il mio istituto, stanno rispettando in maniera precisa le indicazioni, la scuola ha regole molto ferree. I problemi sono legati all’arrivo degli studenti e ai servizi di trasporto, spesso gli autobus sono affollati e alcune famiglie portano direttamente i figli a scuola, tanto che abbiamo dovuto mettere i cartelli per evitare assembramenti al di fuori dell’istituto. La criticità più grande è legata alle procedure relative alle comunicazioni di casi covid da parte dell’Asl: vorremmo tutti quanti poter sottolineare che l’impegno delle dottoresse che fanno parte della task force è encomiabile ma sono soltanto due, troppo poche, la task force dovrebbe essere incrementata avendo come riferimento 1 dottore ogni 4/5 istituti”.

Queste difficoltà di comunicazione incidono anche sul rientro degli alunni a scuola dopo la quarantena: “A volte le informazioni arrivano in ritardo – ha proseguito - e quindi i ragazzi rientrano a scuola con qualche giorno di ritardo. Inoltre le procedure attuali che Alisa ha disposto sull'isolamento non sono aggiornate all’ultimo documento del CTS che riduce la quarantena a 10 giorni, questo crea non pochi problemi. Per quel che riguarda il tema delle sanificazioni non abbiamo indicazioni univoche e precise, ad esempio non si capisce se è obbligatorio o meno fare il tampone ambientale dopo la sanificazione. Rilevo come Isa1 che abbiamo richieste di iscrizione a scuola di bambini stranieri che non trovano più posto, siamo tutti più o meno a tappo”.

“La comunicazione tra scuola e Asl non riesce mai ad essere una comunicazione che parte dall’Asl - ha aggiunto la dirigente del Liceo Mazzini Francesca Del Santo – Abbiamo avuto il caso di alunno positivo e siamo stati noi a dover chiedere alla famiglia per avere conferme. Questo è solo ultimo di una serie di casi che abbiamo più volte esposto, la comunicazione è difficilissimo che parta dall’Asl ed è difficile che ritorni alla scuola, abbiamo ritardi incredibili anche per la riammissione a scuola di ragazzi che hanno finito la quarantena. Stiamo vivendo una fase di profonda crisi del contesto educativo, la prima ora di lezione è di controllo della documentazione, si stanno sprecando risorse professionali dei docenti e della scuola in genere, per regolarizzare le posizioni dei ragazzi e verificarle. Come istituto abbiamo intrapreso un percorso con molto coraggio, la strada dello scaglionamento. Avevamo avuto qualche spiraglio sulla possibilità che ATC come altre aziende locali avrebbero tenuto in considerazione i modelli orari che avevamo mandato tramite USR nel mese di agosto, da questo punto di vista la delusione è stata forte, non mi risulta che nelle tratte più disagiate qualcosa sia cambiato. A fronte di scuole che hanno trascorso i mesi estivi misurando il metro di distanziamento, a fronte di uno sforzo ammirevole da parte dell’amministrazione per fornirci il gel, le mascherine e i banchi singoli, bisogna  ammettere che è stato uno sforzo che ha tenuto così poco conto del contesto dei servizi di questo paese che alla fine il suo effetto si è ridotto, ha avuto impatto molto inferiore rispetto a quanto ci potevamo attendere ed aspettare, era meglio forse prima verificare le condizioni per poter arrivare a scuola. Se avessimo fatto un ragionamento più sistemico ci saremo resi conto che in una situazione di difficoltà come questa, si sarebbe dovuta considerare la possibilità di istituzionalizzare la didattica a distanza integrata decongestionando i trasporti e le strutture scolastiche”.

E proprio in merito alla comunicazione difficoltosa e a volte “capovolta” tra Asl e gli istituti scolastici è stata fatta una precisazione proprio dalla dirigente Del Santo: “Nell’ultimo incontro organizzato con la task force dell’Asl ad un certo punto è emerso che il dipartimento di prevenzione ritiene di doverci avvertire della disposizione della quarantena se riguarda un fenomeno nato all’interno della scuola e non ritiene sia suo compito, per ragioni di riservatezza, avvisarci quando un nostro studente diventa positivo e quindi soggetto a provvedimento di isolamento, nel caso di un contagio “esterno” alla scuola. Una distinzione che può avere una sua ragion d’essere per la riservatezza, risulta però difficilissima e molto pericolosa da applicare al contesto scolastico. Distinguere tra casi nati all’interno della scuola o casi che nascono all’esterno e per i quali l’Asl non ritiene di poterci avvisare è una distinzione per noi micidiale che ci costringe ad inseguire la notizia che spesso viene data dalle famiglie ma qualche volta non è data da nessuno. Se dall’Asl non possiamo avere questo tipo di informazioni per casi conclamati avvenuti all’esterno della scuola, il potere di monitoraggio e prevenzione è ridotto ai minimi termini”.

Ci sono casi di scuole più "fortunate", come quello dell’Istituto superiore Cardarelli, che ha avuto un solo caso di alunno positivizzato, come ha ricordato la dirigente Sara Cecchini: “Le scuole durante l’estate non hanno perso tempo, si sono preparate, e lo hanno fatto utilizzando il personale che ha preparato la situazione al meglio, la scuola era pronta a ripartire perché far ripartire la scuola vuol dire far ripartire l’Italia”.

“Sono ancora ad oggi protetta dal fattore "C" del Cardarelli perché ho solo un alunno positivizzato, non ho classi in quarantena – ha evidenziato ironicamente la dirigente Cecchini - ma ho tanti ragazzi in attesa di tampone. Dall’Asl non ho mai ricevuto nessuna comunicazione. Il problema dei trasporti coinvolge non solo ATC ma anche il traporto su rotaia. Un panorama, quello dei trasporti, che si è complicato ulteriormente per il crollo del ponte di Albiano. Gli albianesi che vengono alle scuole superiori hanno difficoltà enormi. I presidi non possono interfacciarsi direttamente né ATC né con la direzione regionale dei treni. Non chiediamo neppure più corse ma almeno di razionalizzare quelle esistenti”.

Una sottolineatura doverosa che, durante il dibattito in commissione, è arrivata da più parti è che il tema delle difficoltà di comunicazione tra istituti scolastici e Asl non è additabile ai singoli operatori o ai dottori membri della task force, semmai al numero esiguo di personale che la compone e che, di fronte ad una situazione che peggiora di giorno in giorno anche a livello nazionale, forse meriterebbe un incremento di personale. Per quel che riguarda il tema dei trasporti è stato preso l’impegno di convocare i vertici di ATC.

L’allarme sul tema delle sanificazioni ed il rischio concreto che un domani gli istituti possano non avere i fondi necessari per effettuarle è stato lanciato anche dalla Dirigente di Isa2 Sandra Fabiani: “Chiediamo l’intervento diretto da parte del Comune per quel che riguarda il problema delle sanificazioni. Siccome i costi sono molto elevati non è possibile fare una convenzione e una compartecipazione alle spese come fanno in altri piccoli comuni? Perché temo che tra poco le scuole non avranno più soldi per pagarle, ci troveremo con l’Asl che dispone una sanificazione e con le scuole che non potranno effettuarla”.

A rispondere alle varie richieste dei dirigenti è stata l’assessore Giulia Giorgi: “In merito alla proposta sul tema delle sanificazioni la prendiamo in esame per capire se possiamo come Comune intervenire e quantifichiamo le risorse e le modalità. La cosa auspicabile è che ci sia da parte del MIUR un rifinanziamento. Per quel che riguarda il rapporto con l’Asl per il personale dedicato al supporto e all’aiuto dei casi positivi, due persone potevano essere giuste nel momento iniziale, ma nel momento del protrarsi dell’emergenza io stessa ho contattato l’Asl per chiedere l’ampliamento dell’unità. La difficolta che c’è riguarda la scarsità del personale dell’Asl che si occupa di questo. Il DPCM secondo me creerà molti problemi alle istituzioni scolastiche”.

“Sul trasporto pubblico a livello di TPL il grande problema sono le risorse, se la scelta del Governo è quella della didattica in presenza non accogliendo la proposta di lasciare una didattica a distanza almeno per gli ultimi due anni di superiore, allora il Governo deve garantire la possibilità di aumentare gli stanziamenti altrimenti il problema non si risolverà. Ho molte difficoltà in merito alla situazione degli alunni disabili, mi preoccupa una possibile didattica a distanza, ho difficoltà a far proseguire il percorso educativo del bambino, gli educatori per il ruolo che hanno non possono fare presenza a domicilio, ma allo stesso tempo non posso pensare di lasciare un bambino autistico grave a casa a causa della quarantena della classe senza fare didattica. Secondo me dobbiamo ragionare sulla possibilità di supportare i ragazzi disabili”.

“In merito ai trasporti – ha evidenziato l’Ingegnere della Provincia Gianni Benvenuto - ne parlo da spettatore perché non sono il dirigente di quel servizio. Il settore ha esigenze di soluzione che sono contrapposte a quelle delle scuole, ovvero devono impedire le punte di traffico mentre le scuole avrebbero bisogno di non diversificare eccessivamente gli orari di entrata. E’ un problema che non credo sia di facile soluzione”.

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