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di Anna Mori – Il Comune di Lerici ha inaugurato questa mattina il percorso museale “Il Parco di Falconara rivive la sua storia 1922-2022”, uno degli eventi previsti per la commemorazione della tragedia.

Dal 27 settembre al 3 ottobre il Comune di Lerici ha organizzato numerose iniziative per commemorare il centenario dello Scoppio di Falconara, l’evento che sconquassò San Terenzo e tutti i paesi circostanti per un raggio di diversi chilometri. Questa mattina il Sindaco di Lerici Leonardo Paoletti ha inaugurato il percorso museale “Il Parco di Falconara rivive la sua storia 1922-2022” presso l’omonimo parco, realizzato in collaborazione con la “Proloco del Golfo” che ha predisposto i pannelli descrittivi con le informazioni storiche in italiano e inglese e l’audioguida bilingue e ha realizzato per la commemorazione un plastico raffigurante la batteria in scala 1:200 sulla base di disegni originali.

“Ringrazio la Proloco del Golfo e l’Assessorato ai Lavori Pubblici, il Vicesindaco Marco Russo per l’importante lavoro che è stato fatto, soprattutto di pianificazione, perché nel difficile periodo che stiamo vivendo con una guerra in Europa e l’aumento dei prezzi, ogni spesa e intervento è stato ricalcolato, riassegnato, riaffidato. E’ un momento importante, come sempre quando una Comunità si riunisce attorno alla propria storia. Lerici, San Terenzo e le nostre frazioni hanno una storia importante.

Rivivere questi momenti storici significa calarci dentro a quello che siamo, dobbiamo cercare di immedesimarci nella sofferenza che i nostri antenati hanno patito in conseguenza allo Scoppio di Falconara, la sofferenza di chi una notte è stato svegliato dalle pietre che cadevano dal cielo e che hanno sfondato tetti e distrutto case, uccidendo e ferendo tantissime persone. Siamo tenuti a ricordare questo  evento per rispetto dei nostri antenati. Oggi inauguriamo il Percorso museale con i pannelli in cui raccontiamo la storia della Batteria di Falconara e di tutte le batterie del Comune di Lerici grazie alla ricerca storica condotta da Stefano Danese e Silvano Benedetti della Proloco del Golfo. Invito a tutti a visitarlo”.

Ripercorriamo ora la storia dell’evento dello Scoppio di Falconara, grazie alle informazioni storiche gentilmente fornite dalla Proloco del Golfo. Le foto storiche della Galleria Fotografica sono tratte dall’esposizione organizzata dal Comune di Lerici sul lungomare di San Terenzo.

Durante la “Grande Guerra” per battere le fortificazioni nemiche sul fronte terrestre e per la difesa del litorale veneto da attacchi dal mare, all’Esercito servivano cannoni di grosso calibro che integrassero i pezzi già in dotazione. Furono così disarmate molte piazzeforti, soprattutto sulla costa tirrena, sufficientemente lontane dalla zona di guerra. Valutata infatti improbabile la possibilità di un attacco al golfo dall’Appennino, furono disarmate quasi completamente le opere di difesa “verso terra”, “verso mare” e la cinta muraria cittadina, recuperando cannoni e obici di medio e grande calibro che andarono a rinforzare l’esercito nell’attacco alle fortificazioni austro-ungariche.

Alla fine del conflitto i pezzi di artiglieria che non andarono distrutti per eventi bellici risultarono talmente usurati da ritenere sconveniente un loro riuso, ma soprattutto con il progredire della tecnologia risultavano ormai obsoleti, così da non essere più ricollocati nelle fortificazioni, anche esse ormai non più idonee al loro primitivo scopo.

Ci si trovò anche con il problema della grandissima quantità di esplosivi ed artifizi prodotti per il conflitto che ormai, essendo terminato, non avevano più impiego. Si pensò dunque di accatastarli, in tutta Italia, nelle fortificazioni disarmate ed ormai oramai prive di alcuno scopo strategico. Nella batteria Falconara furono ammassate 126 tonnellate di polvere nera, 988 di balistite, 20 solenite, 88 di cordite, 220 di nitrocellulosa e 69 di tritolo.

Alle 2.55 nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1922 nel corso di una tempesta caratterizzata da forti scariche elettriche, una serie di fulmini neutralizzò i parafulmini innescando gli esplosivi in essa contenuti con la loro conseguente deflagrazione. Le mura e le fondamenta della Batteria e la stessa collina su cui poggiava la costruzione vengono frantumate. Un sordo boato, poi viene tutto scagliato verso il cielo, mentre fiammate e vampate di calore inceneriscono tutta la vegetazione sui fianchi della collina. L’onda d’urto manda in frantumi i vetri delle finestre e scoperchia i tetti per un raggio di chilometri.

A Firenze l’istituto sismologico Ximeniano rileva un movimento della crosta terrestre registrando l’orario dell’esplosione.

Le rocce proiettate dall’enorme forza dell’esplosione ricadono a tonnellate verso terra abbattendosi sulle case di San Terenzo e sfondando i tetti. Sono quasi 200 i morti, tra cui il comandante della batteria, la moglie e le cinque figlie, un migliaio i feriti e tantissimi orfani, ne vengono riportati 53.

L'onda d'urto provocata dallo scoppio sradicò gli alberi, si sollevò una sorta di tempesta d'aria infuocata che bruciò la vegetazione, gli alberi, le colture degli ulivi, mentre come conseguenza immediata -oltre al terribile tributo di vite umane- le case scoperchiate e semidistrutte furono del tutto inagibili. I vetri delle abitazioni si frantumarono in un raggio vastissimo, e perfino alcune case di Fossamastra, alla periferia della Spezia ebbero la caduta di tegole e persiane nonostante la distanza davvero considerevole.

La Batteria di Falconara fu totalmente distrutta ed oggi solo qualche frammento di manufatto affiorante dal terreno resta ad indicare il sito in cui si trovava la costruzione. La deflagrazione delle circa 1.500 tonnellate di esplosivi conservati nei suoi depositi lasciò al posto della batteria una profonda voragine.

I soccorsi arrivano da tutto il Nord e Centro Italia e la Regia Marina coordinò le operazioni mettendo a disposizione ufficiali medici e più di 500 marinai per la rimozione delle macerie, uno dei primi esempi di attività di Protezione Civile.

Le Pubbliche Assistenze di Sarzana, La Spezia e della Lunigiana trasportarono a ritmo incessante i feriti che venivano ricoverati e assistiti in tutti gli ospedali della zona. Non mancarono le manifestazioni di solidarietà. I danni materiali furono stimati in cinque milioni dell'epoca, una cifra enorme, l'esplosione violentissima danneggiò infatti anche gli abitati di Pitelli, Pertusola, Pugliola e Lerici. Il borgo che era stato tanto amato dagli scrittori e poeti inglesi Byron e Shelley un secolo prima era, dopo la deflagrazione potentissima, ridotto a un ammasso di macerie.

La notizia viene pubblicata sulle prime pagine di tutti i giornali italiani e su alcuni giornali esteri di mezza Europa, sul New York Times, addirittura su un quotidiano australiano.

Lo scoppio richiamò l'attenzione sulla pericolosità della concentrazione di così grandi quantitativi di esplosivi in prossimità di centri abitati: un telegramma del 20 maggio 1923 indirizzato dal ministero della guerra al sindaco di Lerici annunciò la riduzione del quantitativo di esplosivo conservato presso il forte Rocchetta da 1680 a 300 tonnellate e anche da Santa Teresa furono rimosse 400 tonnellate di balistite.

Solo negli anni trenta fu generalizzata la messa in opera di un'adeguata protezione dalle scariche elettriche atmosferiche mediante gabbia di Faraday che era costituita da elementi metallici che venivano sovrapposti ai depositi delle munizioni, come appunto una gabbia. Gli elementi metallici erano sostenuti da pilastrini in cemento e un elemento scaricante permetteva di disperdere le cariche a terra.

Dal 27 Settembre al 3 Ottobre il Comune di Lerici ha organizzato alcuni eventi per commemorare il centesimo anniversario dello scoppio di Falconara. Tra gli oratori che interverranno, Silvano Benedetti, Presidente della Proloco del Golfo che ha così commentato l’evento dello scoppio: “L’esplosione di Falconara è avvenuta in un momento difficile per l’Italia e per il nostro Golfo perché eravamo appena usciti dalla Prima Guerra Mondiale e due anni prima c’era stato il terremoto della Lunigiana e Garfagnana che era stato molto violento e con moltissime vittime.

Quindi un periodo funestato da altri gravi eventi in cui il territorio era stato già sottoposto a molti sacrifici. Lo scoppio di Falconara andò ad inserirsi in questa situazione già difficilissima. L’esplosione sembra sia stata dovuta ad un’interferenza tra le scariche elettromagnetiche dei fulmini e gli esplosivi contenuti nella polveriera che sono esplosi lanciando i massi ovunque a trecentosessanta gradi. E’ stato un evento che ha segnato la storia del luogo e la memoria della popolazione, e viene ricordato nei racconti familiari che si tramandano di generazione in generazione ed è ancora vivo in tutti gli abitanti. E’ un evento che appartiene al territorio, soprattutto San Terenzo, ma anche agli altri paesi della zona quali ad esempio Solaro, Muggiano, Pitelli”.
 
Ecco il programma degli eventi commemorativi organizzati dal Comune di Lerici per i prossimi giorni:
 
MERCOLEDI 28 SETTEMBRE – San Terenzo, Piazza Brusacà ore 10.00
Cerimonia di commemorazione del centesimo anniversario dello Scoppio di Falconara
Apertura celebrazioni ufficiali. Interverrà il Capo del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale Ing. Fabrizio Curcio. Nell’occasione sarà inaugurata l0opera dell’artista Antonio De Paoli ed emesso il francobollo commemorativo del centenario alla presenza dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e di Poste Italiane. Accompagnerà la cerimonia la Fanfara di Presidio del Comando Marittimo Nord. La cerimonia sarà anticipata dalla celebrazione della Santa Messa alle ore 9.00 alla presenza del Vescovo Diocesano Mons. Luigi Ernesto Palletti.
 
GIOVEDI 29 SETTEMBRE - San Terenzo, Piazza Brusacà ore 17.30
Batteria di Falconara: dalla difesa del Golfo alla sua esplosione
Approfondimento con Stefano Danese Pro Loco del Golfo e Riccardo Bonvicini, esperto di storia locale.
 
SABATO 1 OTTOBRE
Dal forte perduto al forte ritrovato: passeggiata sui sentieri dello scoppio
Trekking su rete sentieristica CAI: Parco di Falconara – Pitelli – Forte Pianelloni
Ritrovo al parcheggio di Falconara, ore 14.30
A cura di Pro Loco Pitelli e Pro Loco del Golfo
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DOMENICA 2 OTTOBRE
I luoghi raccontano: lo scoppio di Falconara
Visita guidata tematica. A cura di Coop 1 Maggio in collaborazione con Coop. Zoe
Ritrovo a San Terenzo ore 9.30
Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
LUNEDI 3 OTTOBRE – Lerici, Sala Consiliare, ore 17.30
Le fortificazioni del Comune di Lerici
Approfondimento con Stefano Danese e Silvano Benedetti, Pro Loco del Golfo

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