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Caso Di Negro, ancora avvolta nel mistero la morte dell'architetto In evidenza

di Luca Manfredini - Mentre si rincorrono voci (non confermate) sul ritrovamento della pistola da cui è partito il colpo mortale, il punto sui fatti, sulle (poche) certezze finora assodate e sulle tante domande cui dare risposta.


Le indagini
La zona dove è stato ritrovato il corpo è stata sistematicamente ispezionata per tutta la giornata di oggi, i rovi e le canne tagliate e la zona transennata si allarga man mano fino alla sponda opposta del corso d'acqua, ora completamente in secca.
È stato un via vai costante di Vigili del Fuoco e Poliziotti della Scientifica, giornalisti e curiosi, mentre i decespugliatori e le motoseghe fanno il loro lavoro e gli uomini frugano palmo a palmo la zona.

Poi nel pomeriggio la prima svolta è venuta dall'autopsia, effettuata dalla patologia forense Susanna Gamba, cheha rivelato che la morte dell'architetto è stata causata da un colpo di pistola in bocca. Risultato, almeno fino a quanto era trapelato nei giorni scorsi, inatteso.

 

I fatti
L'architetto era uscito da casa dei suoi genitori alle ore 20 circa di sabato sera, poche centinaia di metri da dove è stata ritrovata l'auto ferma ed il corpo riverso a terra sul ciglio della strada.
Un buco temporale di circa un'ora e mezzo quello che separa la sua uscita dalla casa all'orario del ritrovamento del corpo da parte di due ragazzi che passavano lungo il viale.
Una via trafficata ma buia e priva di telecamere, viale Alfieri, che costeggia il Calcandola sino a Sarzana, una via parallela a quella principale, via dei Mulini, che in teoria lo avrebbe accompagnato più agevolmente verso la propria abitazione.
Perché sia andato in quel punto buio di viale Alfieri e se vi abbia incontrato qualcuno o se vi fosse qualcuno con lui rimane ancora un mistero.
La Toyota Auris è stata trovata lungo il ciglio della strada con le portiere chiuse; il corpo dell'architetto era a terra, con diverse ferite in più punti, nuca e fronte.
Sul corpo ed in auto sono stati ritrovati tutti gli effetti personali; si escluderebbe, quindi, la rapina. Nessun dato importante, pare, sia stato trovato nel cellulare.
Tante le ipotesi restano ancora aperte, tanto lo sconcerto per l'accaduto.
Di Negro era una persona ed un professionista stimato da tutti, padre di una bimba e figlio di un noto medico chirurigo ora in pensione, due fratelli di cui uno avvocato ed una vita integerrima, nessun risaputo problema economico o familiare.

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