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Telefono Donna compie trent'anni, oltre 3000 sono state le richieste di aiuto In evidenza

In aumento i casi di stalking e molestie sul lavoro. Evento al Centro Allende l'8 marzo.

 

Trent'anni dalla parte delle donne vittime di violenza, soprusi o maltrattamenti. E’ il traguardo raggiunto da Telefono Donna, il primo filo diretto antiviolenza della Liguria e uno dei primi in Italia, nato per volontà dell'Udi della Spezia nel marzo del 1988.

L'anniversario sarà celebrato in occasione dell'8marzo, Giornata internazionale delle donne, con un incontro che si svolgerà alle 16,30 al Centro Allende. Parteciperà Sandra Landi, scrittrice e saggista, che riproporrà il recital di poesie e racconti sul tema della violenza di genere già presentato nei mesi scorsi alla Camera dei deputati, seguirà un contributo in video della psicoterapeuta Maria Rita Parsi che ha collaborato con Telefono Donna fin dalla sua creazione. A fare da colonna sonora al pomeriggio di festa e di riflessione gli alunni e le alunne del Liceo Musicale Cardarelli che proporranno alcuni brani sul tema delle donne sotto la guida del professor Marco Montanelli.

"Tra il grido, il silenzio e la paura scegliamo la parola", è lo slogan del telefono antiviolenza che da trent'anni risponde al numero 0187-703338 e che ha sede presso l'Udi in via Corridoni,5 alla Spezia (lunedì, mercoledì e venerdì 15-17; martedì e giovedì 9,30-11,30; segreteria telefonica 24 ore su 24) dove le volontarie sono pronte ad ascoltare e ad accogliere le donne che chiedono aiuto per affrontare situazioni di disagio e sofferenza causate da molestie, maltrattamenti e violenze sia fisiche che psicologiche.

"Sono circa tremila, in media un centinaio all'anno, le spezzine che fino a oggi si sono rivolte al Telefono Donna e tante sono riuscite a dire basta alla violenza e a riconquistare la loro libertà e autonomia grazie anche ai servizi gratuiti di consulenza legale, psicologica e pedagogica offerti da professioniste che da anni collaborano con l'associazione", dice Franca Zannella Beltramo, presidente dell'Udi provinciale e "anima" di Telefono Donna, a cui si è dedicata con passione e impegno fin dalla sua creazione.

Alla linea telefonica antiviolenza si rivolgono anche madri che chiedono aiuto per affrontare episodi di bullismo che hanno come vittime i loro figli minori soprattutto in ambito scolastico, ma il fenomeno più singolare e, per certi versi, incoraggiante è quello di uomini maltrattanti che si dichiarano tali e vorrebbero uscire dalla spirale di violenza che caratterizza i loro rapporti con le donne. Negli ultimi due anni ci sono stati almeno cinque casi che Telefono Donna ha provveduto a segnalare ad associazioni di Roma, di Torino e di Pisa, con cui collabora da tempo, e che si occupano dei percorsi di recupero dei maschi violenti nei confronti delle donne.

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