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200 giorni per disegnare la Sarzana del futuro In evidenza

di Luca Manfredini - Gli "archistar" Boeri e Giuliani iniziano la redazione del Piano Urbanistico Comunale. Punto fermo la manutenzione e il recupero degli spazi e degli edifici esistenti.

Sviluppo, riqualificazione urbana e nuovo assetto economico della città, tante importanti necessità ristrette in un’unica definizione ed una doppia attuazione: PUC (Piano Urbanistico Comunale) e due big del settore al suo servizio; l’archistar Boeri e l’urbanista Giuliani.

 

Come risaputo, saranno gli studi degli architetti Stefano Boeri (l’uomo del “Bosco Verticale” di Milano e della stesura di eguale progetto per la capitale albanese di Tirana) e Massimo Giuliani (noto urbanista di importanti lavori di riqualificazione urbana e di recupero ambientale nel nord-Italia), a ridisegnare il futuro di Sarzana. Due eccellenze nel panorama della pianificazione architettonica ed urbanistica al servizio della città. L’ufficializzazione dell’avvio lavori si è tenuta questa mattina in conferenza stampa nella Sala Consiliare di Palazzo Roderio che ha accolto i due tecnici ed i loro team alla presenza del Sindaco Alessio Cavarra, degli Assessori della Giunta; Elisabetta Ravecca, Massimo Baudone, Nicola Caprioni, Daniele Castagna e Beatrice Casini e dell'architetto Mugnaini.

“Un momento importante perché questo Piano andrà a ripensare e ridisegnare la Sarzana che verrà, e lo farà tramite il sapere e l’esperienza degli studi associati Boeri e Giuliani, una sicurezza ed un orgoglio per la città – sottolinea il Sindaco nella conferenza - Grazie al nuovo Puc, che questa amministrazione ha fortemente voluto, la città avrà un nuovo impulso in una visione innovativa che inciderà in un futuro di crescita e di sviluppo. L’indirizzo dato dall’Amministrazione nella stesura del progetto si basa su quel percorso lungo e partecipato avviato a suo tempo già con “Il Tavolo delle Idee”, oggi basilare per l’elaborazione del Piano stesso. Uno sviluppo urbanistico equilibrato al servizio delle famiglie e delle giovani generazioni, partendo proprio dai recuperi e dalle ristrutturazioni. Questa è la base su cui dovrà confrontarsi il nuovo PUC”.

L’impegno preso dagli Studi Boeri/Giuliani è consegnare il lavoro in poco più di 200 giorni, contro i tre anni inizialmente previsti per la stesura del Piano, il compenso previsto è di circa 76.000 euro, con un ribasso quindi del 35% dai 118.000 euro previsti dalla base d’asta. Le strategie per il nuovo piano urbanistico comunale vogliono coniugare la presenza sul territorio di diversi paesaggi e differenti ecologie, con l’avvio di un nuovo ciclo di rigenerazione urbana basato sulla manutenzione e recupero degli spazi e degli edifici, ponendosi in alternativa alla crescita urbana in estensione. Uno strumento adatto per accogliere istanze e strategie e riformularle tra amministratori, cittadini, investitori e associazioni. La redazione del PUC di Sarzana vuole essere occasione per attivare strategie di recupero urbano di parti del territorio oggi sottoutilizzate e di verifica delle aree edificabili previste dal piano del 1994, con l’obiettivo finale di contenere il consumo di nuovo suolo.

“Il compito che abbiamo davanti è complesso ma appassionante, come il territorio che andiamo a valutare, ricco di situazioni paesaggistiche e geofisiche – dichiara l’architetto Boeri – il nostro lavoro sarà principalmente basato sulla valorizzazione delle potenzialità esistenti in questo territorio così ricco. Uno sviluppo delle risorse per valorizzarle ad hoc e potenziare l’attrattività turistica al di là del grande evento, generare occasioni per portare la città sotto gli occhi dell’Italia e del mondo. Gli spazi vuoti a disposizione, dalla XXI Luglio all’area ferroviaria sono spazi da riconsegnare al loro giusto ruolo, come anche Villa Ollandini e la Colonia Olivetti. Il lavoro sul centro storico e la Cittadella, i piccoli poli urbani decentrati, come Marinella e la frazione di Falcinello, tutte specificità che danno ampie possibilità di recupero e sviluppo non espansivo quindi, una particolarità utile che non tutti i territori posseggono”.

Le strategie del nuovo Piano sono già state divise in 5 settori specifici che abbracciano tutte le potenzialità e criticità con necessità di intervento della città:
1) Rigenerazione Urbana – riattivare i propri spazi urbani avviando progetti di riuso degli edifici dismessi e delle aree interstiziali di scarso valore

2) Territorio ed Ambiente – avviare una campagna di sperimentazione sulla forestazione urbana intesa come mitigazione delle aree costruite - ripensare al proprio territorio attivando nuove forme di agricoltura sostenibile – sperimentare nuove azioni per la messa in sicurezza del territorio dalle calamità naturali

3) Turismo – sviluppare nuove forme di turismo lemto e implementare nuovi modi di attraversare il territorio – candidarsi come Città della Cultura – diventare nuovo polo di turismo sostenibile lungo la costa recuperandone il rapporto

4) Attrattività Urbana – diventare incubatore per l’industria 4.0 e volano per nuovo sviluppo tecnologico – attrarre nuovi abitanti ripopolando il proprio centro storico

5) Mobilità – introdurre nuove forme di trasporto sostenibile e intermodale a partire dalla rigenerazione dell’area della stazione ferroviaria – dotarsi di una rete di mobilità lenta che permetta di spostarsi in sicurezza sul territorio.

“Lavoreremo in gruppo e stimoleremo i cittadini alla partecipazione a tavoli pubblici, stuzzicando anche polemiche e critiche, perché con la condivisione e la discussione si crea ciò che deve essere una città per tutti. Meno tecnicismi e più interfacciarsi per fare tornare Sarzana a essere nodo importante di incontro e cultura e svolgere quel ruolo primario da cui si è un po’ allontanata, non unica, dal turismo di qualità – proseguono Boeri e Giuliani – Sarzana ha alcune parti “Incrostate” ma una volta ripulite scopriamo che sotto c’è la qualità, altre città hanno problematiche ben più difficili. Anche un coordinamento tra i Comuni contigui sarà una necessità ed un crescere per una sfida futura in cui tutta la vallata si deve unire”.

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