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Sindacalista promosso in Atc, Masinelli: “Convinto sia la persona giusta, spero di non sbagliarmi” In evidenza

di Francesco Truscia – Nella commissione presieduta da Dina Nobili si parla di Atc e del "caso" del sindacalista promosso.

Di sicuro la commissione convocata ieri dalla presidente Dina Nobili in merito alla situazione di Atc e alla promozione nell’azienda di un sindacalista che ha fatto emergere qualche dubbio da parte dell’opposizione è stata utile per capire i piani futuri e la riorganizzazione del tpl (trasporto pubblico locale). Per l’occasione al tavolo del dibattito sono stati convocati il presidente di Atc Gianfranco Bianchi (che avevamo recentemente intervistato leggi QUI) e l’amministratore delegato Francesco Masinelli.

Assente l’amministrazione, in particolare l’invito era stato rivolto all’assessore alle partecipate Manuela Gagliardi e all’assessore Kristopher Casati (sarà fonte di polemica a fine dibattito).

Ad aprire le danze è il commissario Guido Melley: “Quali sono le linee d’indirizzo alle quali vi siete ispirati?”. Il presidente parte dai numeri, parlando di un’azienda che conta 420 dipendenti (più 70 di Seal), 249 mezzi di cui 154 tra Euro 2 ed Euro 3 con un età media che va dai 14 ai 18 anni: “Abbiamo trovato un quadro allarmante, stanco e non funzionante – afferma Gianfranco Bianchi – La nostra missione è traguardare la società in 4 anni e mezzo, se ci verrà concessa la proroga, per poter partecipare in house e dobbiamo compiere per questo dobbiamo attuare una riorganizzazione interna”. Il presidente descrive un quadro piuttosto stagnante senza un controllo di gestione, senza un collegamento tra officina, magazzino, ufficio acquisti e amministrazione.

“Non c’era attenzione all’evasione – prosegue Gianfranco Bianchi – Abbiamo chiuso il 2017 con una perdita di costi di 234mila euro, il servizio interno dei verificatori ha portato, tra i costi e i ricavi, uno sbilancio negativo di 234mila euro. Abbiamo trovato crediti nei confronti della Provincia per 11 milioni di euro, quando l’azienda ha degli scoperti di conto corrente per 4 milioni. Ho letto sulla stampa che è sorta una polemica sulla promozione di una persona ma in realtà ne abbiamo toccate già 10, ma non per simpatia o antipatia”.

Il presidente poi ricorda la lotta all’evasione anche tramite l’utilizzo di guardie giurate sugli autobus (leggi QUI) sulle tratte per Lerici e Porto Venere, mossa grazie alla quale c’è stato un vero e proprio ribaltamento: “Da 234mila euro di perdite del 2017 abbiamo portato da giugno a fine ottobre 231mila euro di positivo lordo, al netto dei costi per la compagnia di vigilanza e per l’utilizzo di personale interno in straordinario, abbiamo avuto 62mila euro di costi complessivi, per un netto di 170mila euro”. L’obbiettivo è quello di applicare al tpl, tramite le modifiche apportate dalla legge Madia, il noleggio a lungo termine, insomma la priorità è sicuramente il rinnovo parco mezzi.

A sottolineare l’ingresso traumatico ci pensa l’amministratore delegato Francesco Masinelli “Guardando il bilancio degli ultimi 4/5 anni gli investimenti in mezzi sono pari a 0. L’obbiettivo è quello di andare in house, non di mettere l’azienda nelle condizioni di essere comprata, male che vada essere un competitor sull’eventuale gara. La mancanza di liquidità ci mette a rischio di non poter far fronte ai fornitori e ai dipendenti, inoltre ci taglia le gambe anche dal punto di vista degli investimenti. Con la Provincia non siamo arrivati ad un accordo ed abbiamo deciso di fare ricorso al Tar, speriamo che si risolva”. Secondo Masinelli bisogna ripartire dall’efficientamento dell’azienda, partendo dagli incassi dalla bigliettazione, soprattutto da quando si sono accorti che c’erano 90mila euro di calo rispetto al precedente anno. L’amministratore delegato afferma che gli uffici preposti, invece di collaborare, avrebbero fatto di tutto per dimostrare l’inutilità dell’azione decisa per recuperare gli incassi della bigliettazione con la “mossa” delle guardie giurate sugli autobus (leggi QUI), ma questa non è l’unica azione per rialzare l’azienda: “Abbiamo potenziato la funzione di auditing interno – prosegue Masinelli – Abbiamo uffici sovradimensionati che strategicamente pesano poco e uffici sottopesati. C’è un sistema informativo fuori controllo, mancando da tempo un direttore generale ci sono stati tanti responsabili che hanno deciso in sede locale come “farsi” l’informatica, parliamo di un passaggio dei dati con sistemi che sono fermi a 50 anni fa con software di 10 anni fa. Ci sono 15 autobus dalla gara che era stata fatta dalla Regione che si è finalmente sbloccata, abbiamo messo un’informativa sul sito per il noleggio di 20 autobus, ce ne sono altri 5 piccoli per cui abbiamo riaperto una gara e abbiamo un milione da spendere”.

Nel 2019, stando alle parole di Masinelli, ci sarà una misura sul ricambio del parco mezzi che permetterà di virare verso l’elettrico. Parlando di riorganizzazione interna, l’amministratore delegato, parla di una certa resistenza interna al cambiamento: “Quando c’è una funzione aziendale che per anni ha operato in un certo modo e in più ha dimostrato, rispetto alla voglia di fare del nuovo management, una certa opposizione e non una collaborazione è giunto il momento di ruotare le persone - qui l’amministratore delegato si sofferma sulla promozione del sindacalista che tanto ha fatto discutere - La scelta è ricaduta su una persona che è stata un imprenditore privato ed ha avuto un ruolo in una struttura sindacale, si tratta di una scelta dettata dal fatto che quella persona aveva le caratteristiche per svolgere questo ruolo”.

A prendere la parola è la commissaria Federica Pecunia: “Per noi quello che ci state dicendo è una novità perché sino ad oggi noi non avevamo ancora avuto modo di comprendere quale fosse il progetto futuro sulla gestione e affidamento del tpl. Oggi abbiamo capito che l’obbiettivo è quello di tentare di mantenere il servizio in house, questa cosa dall’amministrazione non ci è stata detta

“Che scadenze vi siete dati per capire se il vostro obbiettivo è raggiungibile?” conclude la commissaria Pecunia. Il presidente Bianchi risponde che questo si saprà solo in base a quello che riusciranno ad ottenere nei prossimi 2 anni, quindi il quadro sarà completo a fine 2020.

Il commissario Guido Melley sottolinea la reiterata assenza dell’amministrazione nelle commissioni convocate da Dina Nobili: “Abbiamo letto sulla stampa di questa designazione (si richiama al sindacalista promosso). La riorganizzazione è una cosa sacrosanta, ma secondo me c’è stata un’inopportunità proprio per il suo ruolo sindacale. Pensavamo ci dovesse essere un passaggio intermedio di carriera prima di giungere a quel ruolo. La sensazione che ho avuto è stata di un qualcosa che non aveva molto a che fare on valutazioni di tipo meritocratico, ma che ci fossero altre dinamiche”.

A rispondere è l’amministratore delegato Masinelli: “Nelle mie esperienze imprenditoriali non ho mai assunto un mio parente. Sapevamo che quel tipo di scelta avrebbe scatenato un vespaio. Lui deve dare dei risultati e deve rendersi asettico, giudicheremo a breve sia la capacita della persona sulla quale ho scommesso ma soprattutto la sua equidistanza e soluzione di continuità rispetto al ruolo precedente. Sull’inopportunità posso essere d’accordo, non deve diventare qualcosa di più. Non mi metto a 64 anni a fare marchette politiche, l’ho fatto perché ero convinto fosse la persona giusta, spero di non essermi sbagliato. La sua attività sindacale l’ha interrotta formalmente perché ce ne ha dato comunicazione, mi auguro che lo sia di fatto”.

“Nella mia visione quel ruolo va ruotato ogni tot anni per non dare adito a dei piccoli regni” ci tiene a sottolineare il presidente Bianchi.

“Difatti Atc produceva utili perché non investiva nulla – afferma il commissario Fabio Cenerini – C’è stato un periodo in cui si rompeva un autobus al giorno mentre un altro si incendiava. Oltretutto avere un sistema informatico del genere è un altro dispendio di soldi, siamo nel 2018 sono cose pazzesche, ci è sempre stato detto che l’azienda era un gioiello. Parliamo di una persona (riferito al sindacalista promosso) che è stata sul campo per anni e che ha conosciuto le realtà dell’azienda essendo stato un sindacalista, non la ritengo una scelta inopportuna e potrebbe essere la figura giusta – Il commissario Cenerini ritorna sulla polemica per l’assenza dei due assessori - Quando il sindaco viene convocato nelle sedi opportune il sindaco ci va, stessa cosa per quel che riguarda l’assessore Casati”.

Alla fine della discussione viene deciso di riconvocare la commissione sul tema per concludere la discussione.

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