Tratta dalla prima novella del "Decameron", la prima storia raccontata è quella che narra le vicende di Masetto da Lamporecchio, un contadino che che va a lavorare in un convento e, per farsi accogliere senza sospetti, si finge sordomuto. Dopo un po', fingendo di dormire, attira l'attenzione di due giovani monache risvegliando in loro desiderio fisico. Passando poi alle parole di Bertolani si possono notare le similitudini tra questi due poeti-scrittori. Anche Bertolani infatti è crudo nel suo esporre fatti o racconti e non ha timore di esprimere la nudità dell'uomo e i suoi bisogni più intimi, ma anzi lo fa senza tanti "giri" di parole, con il suo dialetto lericino, mentre racconta la vita, semplicemente la vita e il suo trascorrere. "Gòse: il custode delle voci", ossia "Gòse-Voce" e il "Custode delle voci", pubblicato da "Melangolo" nel 2003 è qui presentato come un unicum. In fondo ognuno ha dentro sé un custode, il custode dei propri pensieri, i più sopiti che prendono improvvisamente forma e riaffiorano così, dall'acqua. "Góse che te me parli drent'a l'aigua - da donde da mil'ani te dormivi \ Voce che mi parli dentro l'acqua, da dove da mille anni dormivi". Dal classico al contemporaneo, un percorso attraverso la letteratura popolare e un ritorno alle origini forte ed importante. Questo è il messaggio che si vuole offrire al pubblico, un invito a recuperare le proprie tradizioni per riconquistare e riassaporare la bellezza delle cose, le più piccole e ripartire da qui. L'evento, inserito nell'ambito del XX Festival Provinciale "I Luoghi della Musica", è l'ultimo tra gli appuntamenti organizzato dall'Associazione Amici della Musica-Accademia Musicale "A.Bianchi" con il contributo della Regione Liguria, Coop Liguria e Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, in collaborazione con la Provincia della Spezia e il Comune di S.Stefano Magra. L'ingresso allo spettacolo è libero. Per informazioni 328.8227643