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"Trabastia" di Mecconi secondo Cremolini In evidenza

Il critico presenta il libro e l'incontro del 5 maggio all'Accademia Capellini.

Ma quanto è bravo Beppe Mecconi! Apprezzato pittore è autore del romanzo Trabastìa (Gammarò Edizioni), che sarà al centro dell’incontro ospitato nel pomeriggio divenerdì 6 maggio, alle ore 17.00, all’Accademia “G.Capellini” (via XX Settembre, 148). Giuseppe Benelli e Andrea Marmori parleranno sul tema “La Spezia e il suo golfo attraverso la storia familiare tratta dal libro Trabastìa di Beppe Mecconi”. Nelle sue 240 pagine si susseguono vicende legate a due famiglie vissute in anni non facili a San Terenzo (Trabastia è una località inesistente), delle quali Mecconi espone con un linguaggio chiaro le storie, talvolta particolarmente travagliate, dei loro numerosi componenti, che l’autore del libro definisce “gente comune”. Precisa, inoltre, che “le persone delle quali ho raccontato sono quasi tutte reali, non poche le ho romanzate, alcune lo ho inventate”.

Il 1900 dà l’avvio al racconto, ben più di una semplice cronaca, che ha per attori i componenti delle famiglie Dimadre e Dellarocca. Donne e uomini richiamati dallo scrittore, che ne tratteggia le aspirazioni e le personalità con indubbia sensibilità, seguendo gli sviluppi di esistenze, quasi sempre movimentate. Lo scenario umano proposto in Trabastìa è animato anche da figure singolari. Penso ad Alfonso, che ama la vita solitaria del pastore, illuminata, però, dalla passione per la poesia. Infatti, “portava sempre nel tascapane almeno un paio di libretti di Leopardi, Pascoli o Byron, che restavano i suoi prediletti”; così non sfuggono, tra gli altri, il simpatico ritratto della maestra Celide Bedeschi né quello avventuroso di Anacleto che morirà in Spagna da antifranchista. Il secolo considerato nel romanzo censisce, come è noto, due guerre mondiali, la fine del fascismo, il referendum tra Repubblica e Monarchia, il Sessantotto e tantissimi fatti che hanno caratterizzato il dopoguerra sino al 2000, in cui il 25 dicembre cala il sipario sulla storia, anzi, sulle storie affettuosamente narrate da Mecconi.

(Testo Valerio P. Cremolini)

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