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Uso corretto degli antibiotici: nuova campagna di sensibilizzazione

Contrastare l’antibiotico-resistenza per il bene di tutti

In Italia l’utilizzo degli antibiotici aumenta di pari passo con la resistenza ai farmaci antimicrobici. Per questo il Ministero della Salute, Orazio Schillaci, ha avviato una campagna di sensibilizzazione per accendere i riflettori sul problema.

Testimonial dello spot pubblicitario è stata la giornalista Francesca Fagnani, mentre i punti promossi dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025 sono oggi visionabili sul sito del Ministero.

Si evince innanzitutto l’interesse ad adottare un approccio One Health, cioè la prevenzione e l’informazione sul problema dell’antibiotico-resistenza devono coinvolgere più settori. L’utilizzo improprio di microbiotici è rintracciabile, infatti, anche negli allevamenti e nelle piante.

A ciò si aggiunge l’intento di aumentare la consapevolezza del problema sia negli ospedali che tra i cittadini. Si annovera anche il proposito dell’Italia a partecipare ad iniziative internazionali per contrastare il fenomeno.

La resistenza agli antimicrobici, e perlopiù agli antibiotici, crea, infatti, danni più estesi di quanto sia consuetudine immaginare. Virus, funghi e parassiti, che si abituano alla presenza dei farmaci antibiotici, non riescono più ad essere debellati. I ceppi più resistenti possono aggravare lo stato di salute del paziente, provocare malattie, che in alcuni casi non sono curabili ricorrendo ad altri antibiotici.

Si cade in questo errore quando si decide per il fai-da-te, per timore di sottoporsi ad una visita medica o perché scoraggiati dalle lunghe attese ai poliambulatori. Va ricordato, però, che una diagnosi accurata deve essere espressa solo da un medico competente.

Per evitare stress e file si può in alcuni casi ovviare rivolgendosi a centri privati, come il poliambulatorio Ninphea, ove i medici si impegnano ogni giorno per individuare velocemente le patologie e fornire indicazioni sull’uso dell’antibiotico. È bene che quest’ultimo sia sempre prescritto da uno specialista, che stabilisce quello giusto solo dopo aver analizzato la natura del batterio.

Oltretutto, il medico ha anche il dovere di monitorare lo stato di salute del paziente, e in alcuni casi, decidere di modificare l’andamento della terapia in base ai risultati. A fare le spese dell’abuso di antibiotici non sono solo i 35 mila morti l’anno in Europa, di cui un terzo in Italia, ma anche la spesa che grava sul fronte sanitario.

 Una campagna di sensibilizzazione, questa, che fa bene non solo alla salute del cittadino singolo, ma anche a quella del Paese in cui viviamo. 

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