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Rete Imprese incontra il Prefetto e chiede un tavolo di confronto per sostenere le aziende dell'indotto di OTO Melara In evidenza

Una delegazione di Rete Imprese si è incontrata presso la Prefettura della Spezia per fare il punto sulla situazione del Gruppo O.T.O. Melara S.p.A. e delle difficoltà che negative incidono sul sistema del cosiddetto "indotto" collegato all'azienda del settore degli armamenti.

Il Coordinamento Provinciale di Rete Imprese Italia, rappresentato da Giuseppe Menchelli per Confartigianato, Giuliana Vatteroni per CNA, Gianluca Bianchi per Confcommercio e dagli imprenditori Gianluca Lombardi e Vincenzo Burroni ha testimoniato la delicata situazione di quasi 50 imprese territoriali per una movimentazione di circa 1000 lavoratori dell'indotto che operano sia nel campo della meccanica e delle forniture sia nei servizi, dall'impiantistica ai trasporti.

 

Le difficoltà per queste aziende sussistono da almeno un anno con naturali ricadute negative, il rallentamento della produzione e degli ordinativi di O.T.O. Melara S.p.A. si unisce all'adozione, da parte del Gruppo Finmeccanica, di nuove regole e nuovi criteri nell'assegnazione delle commesse alle imprese fornitrici di prodotti e servizi all'azienda.

Rete Impresa non mette in discussione la logica e regolamentazione di appalti nazionali o sovranazionali data la dimensione aziendale di committenza, ma è riscontrato che per le imprese locali sia impossibile concorrere per i parametri scelti relativi al fatturato minimo e pertanto vengano poi scelte eventualmente come subappaltanti, con ulteriori ribassi d'asta.

Negli anni le imprese dell'indotto sulla base delle richieste di O.T.O. Melara hanno sviluppato forti professionalità e tecniche artigiane con un'elevata crescita settoriale e tecnologica difficile da riconvertire e svantaggiosa da perdere. Senza contare anche l'aspetto legato allo spostamento delle attività proprie della sede aziendale a Roma che comportano perdita di indotto anche in relazione alla ricettività.

E' stato pertanto richiesto un tavolo di confronto a livello locale con la Prefettura e i dirigenti dell'azienda, e che il prefetto Mauro Lubatti si faccia carico di presentare al Consiglio dei Ministri la questione, anche e soprattutto a sostegno dei lavoratori indiretti che rispetto a quelli diretti sostenuti dalla cassa integrazione non hanno alcuna forma di ammortizzatore sociale.

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