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Fiscalità internazionale in ambito portuale e doganale: oltre 2.000 contenziosi in Cassazione In evidenza

Vialla Marigola ha ospitato il seminario promosso dai revisori legali in collaborazione con agenti marittimi, doganali e spedizionieri.


L’ingolfamento delle leggi nazionali e delle circolari ministeriali, spesso a cadenza trimestrale, allontana l’Italia dall’Europa: e di questa malattìa non è immune nemmeno l’ambito portuale e doganale dove la fiscalità internazionale può entrare in conflitto con talune norme italiane soprattutto in materia di IVA. Ne sono una riprova i circa 2.000 contenziosi che attualmente giacciono in Cassazione. Una emergenza emersa nel corso del seminario nazionale promosso dall’INRL, Istituto Nazionale Revisori Legali in collaborazione con le associazioni degli agenti marittimi, doganalisti e degli spedizionieri tenutasi oggi presso Villa Marigola a Lerici.

“I principi di legalità, trasparenza e professionalità – ha dichiarato il presidente dell’Inrl, Virgilio Baresi – rappresentano le basi che abbiamo voluto porre per tutta la nostra attività e dobbiamo operare affinchè vengano declinati anche in ambiti ancora poco conosciuti come appunto quello portuale e doganale”.

Ambiti nei quali secondo Maurizio Logozzo, ordinario di diritto tributario all’università Cattolica di Milano, intervenuto al seminario “Professionisti come revisori legali e commercialisti, con un adeguato percorso formativo di specializzazione, possono avere un ruolo decisivo purchè ci si raffronti con la giurisprudenza europea e siano ben preparati di fronte a quello che viene ormai definito ‘diritto liquido’ dove spesso il legislatore nazionale fa fatica ad allinearsi alle direttive che provengono dall’Europa, così come noi docenti ci poniamo sempre più spesso degli interrogativi sulle modalità di insegnamento”.

Una preoccupazione condivisa da Barbara Randazzo, ordinario di istituzioni di diritto pubblico all’università statale di Milano che nella sua relazione ha esplicitamente parlato di una “Crisi della legge italiana, con una stratificazione di norme che disorientano tutti, dai magistrati ai professionisti chiamati a svolgere consulenze. E’ giunto il momento, per revisori legali, commercialisti e professionisti in genere, di ribellarsi a questo scenario e coinvolgere direttamente le corti europee laddove si riscontrino palesi contraddizioni nell’applicazione delle norme nel nostro paese. Per far questo è indispensabile che gli stessi professionisti conoscano a fondo le giurisprudenze europee e facciano valere i diritti dei propri assistiti”.

A conclusione del seminario Remo Dominici, ordinario di diritto finanziario all’università degli studi di Genova, ha illustrato i passaggi-chiave del nuovo codice doganale, nonché i regimi doganali speciali e le articolazioni dell’accertamento doganale, mentre Andrea Bodrito, dello studio Magnani-Marongiu-Dominici Associati, si è soffermato sulle royalties doganali, altro aspetto cruciale nell’attività portuale. Al seminario era presente anche il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti della Spezia, Alberto Funaro, che ha condiviso il disorientamento dei professionisti di fronte alla moltitudine di circolari che rischiano di mandare in corto circuito le consulenze in vari ambiti della vita produttiva del paese. Approvata all’unanimità la mozione d’ordine che esprime alta soddisfazione e ringraziamento per i risultati conseguiti.

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