Ormai tutte le volte che accadono eventi catastrofici, gli italiani partecipano a catene di solidarietà, spesso inviando degli SMS "solidali" con cui fanno arrivare "Euro" nelle zone colpite; ma quanti di questi Euro arrivano effettivamente a destinazione? Ma gli operatori telefonici trattengono una quota su questo servizio? Ma questi Euro sono tassati? Poi ci sono i milioni di Euro che lo stato stanzia per far fronte all''emergenza prima e quelli per riparare i danni dopo, in ogni caso una montagna di soldi che alla fine non sono mai sufficienti per tornare alla normalità. Noi dell'IDV crediamo che questi soldi vadano spesi prima, per studiare i cambiamenti atmosferici e prevenire le disgrazie; vogliamo vengano spesi per opere atte alla difesa del territorio come le opere di regimazione delle acque; vogliamo vengano spesi per evitare gli abusi edilizi, la cementificazione selvaggia, per mappare il territorio nazionale e individuare le zone di pericolo; vogliamo vengano spesi mettendo in atto azioni tese a recuperare e salvaguardare l'ambiente con scelte politiche e investimenti produttivi che devono essere compatibili con la salvaguardia dell'ambiente e dell'uomo che lo abita. Spendere oggi vorrebbe dire risparmiare domani, soprattutto in termini di vite umane. Vorremmo che non ci fosse più bisogno degli "SMS solidali" sia perchè vorrebbe dire che si è lavorato bene, sia perché gli italiani fanno già solidarietà, pagando le tasse.