Dunque la domanda, come diceva Catalano in "Quelli della notte", sorge spontanea:
"A Lei una struttura che, issata nell'Agosto 2013, impedisca la visione di una porzione di mare e di un monumento che sorge proprio dietro ad essa per oltre un anno, e che ora a Suo dire Lei vorrebbe tenere ancora in quel posto per un altro anno, pare la si possa definire come da vocabolario sopra descritta?"
Le enuncio meglio il concetto, facendole un esempio. Se io parcheggiassi il mio camper sulla pubblica via, proprio davanti alla sua abitazione, impedendole la visuale e non lo spostassi più per circa due anni, pur pagando regolarmente bollo e assicurazione, Lei non troverebbe la cosa un attimino "invadente" e fuori luogo? Non mi verrebbe a dire che il parcheggio di un mezzo è qualcosa di temporaneo, cioè momentaneo?
Potrei anche ospitare nel mio camper persone disagiate, o metterlo a disposizioni della collettività per opere pie, o riunioni culturali, ma rimarrebbe il fatto che Lei credo, protesterebbe chiedendomi di spostarlo altrove.
Certo Ella rappresenta un ente pubblico di grande importanza. Certo lo spazio che nel "Villaggio del porto" è stato ricavato ha permesso lo svolgimento di vari eventi più o meno importanti, ma Ella, Signor Presidente, non crede che la struttura potrebbe essere ugualmente utile anche se collocata altrove?
Magari poi per la prossima Festa della Marineria ci si potrebbe inventare qualcosa di diverso (anche per non cadere in tentazione di chiedere successiva altra proroga per arrivare alla festa successiva).
Avendo, per motivi di lavoro, dovuto girare più volte l'Italia mi pregio di aver potuto vedere molte manifestazioni importanti... Le posso garantire che se ognuna di esse mantenesse in loco di proroga in proroga i propri capanni, l'Italia sarebbe piena di baracche e tende provvisorie".