Va così all'attacco Roberto Pomo di Follo 2030 che prosegue: "Così abbiamo discusso una proposta che oltre al divieto di pettinarsi in luoghi pubblici (l'unico che siamo riusciti a far eliminare), vieta di radersi, di portare armi cariche (e quelle scariche?) o materiale esplosivo sui bus o sugli scuolabus, dove è anche vietato portare "giradischi", ubriacarsi, cantare, viaggiare sul predellino o attaccati fuori dalla vettura. Per fortuna grazie al regolamento non potremo più lanciare sassi dalle finestre, incatenarsi ai cartelli stradali o fare uso improprio dei dossi limitatori di velocità. Per non parlare poi della probizione del taglio dell'erba alla domenica o dell'obbligo di smontare e proteggere la falce quando si rientra a casa dal lavoro nei campi. Ma quello che è più grave è l'assoluta mancanza di coordinamento con le norme, ben più serie, che riguardano l'apertura di nuove attività artigianali, anche l'utilizzo di materie insalubri; in molti casi, a nostro parere, il regolamento è addirittura in contrasto con le previsioni nazionali o regionali. E non è certo con questo strumento che si combatte il degrado o si controllano le attività potenzialmente insalubri. Non ė con una sanzione di pochi euro che si evita l'abbandono degli edifici. Facciamo dei piani seri per il recupero delle aree maggiormente a rischio, anche insieme ai comuni vicini".