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Acam, Nerini (CGIL): "Non bastava contrazione salari, ora anche tredicesime in ritardo" In evidenza

David Nerini, Segretario FILCTEM CGIL della Spezia, interviene su vicenda ACAM. "Nell'incontro periodico con l'Azienda finalizzato a cogliere l'andamento del Piano di Riassetto e fare il punto sulle diverse azioni che il Gruppo deve compiere per far fronte al complesso intreccio tra gestione e rientro dal debito e nuova finanza, è emersa la capacità di Acam di rispettare gli impegni presi nei confronti del sistema bancario.

I flussi finanziari però mantengono l'Azienda in condizioni di limitata liquidità. Da una parte ci sono gli elevati impegni derivanti dal Piano e dall'altra i rilevanti crediti di "clienti illustri" che non si trasformano in entrate.

La Marina Militare ha infatti un debito di 6 milioni di euro che si aggiunge a quello dei comuni azionisti, superando ampiamente i 13 milioni. Difficile immaginare che non si creino tensioni sulla liquidità. È ormai quasi normale che per queste inadempienze anche questa volta i lavoratori subiranno il ritardo del pagamento delle tredicesime. Un film già visto che si aggiunge alla riduzione di salario per i contratti di solidarietà che, a distanza di 15 mesi dalla sottoscrizione, non hanno ancora visto ricevere l'integrazione di legge da parte dell'INPS, nonostante il ruolo determinante nel risanamento dell'Azienda.

Nel corso dell'incontro è inoltre emerso il cantiere di idee sul futuro di Acam che prevederebbe una focalizzazione strategica su Acam Acque ed Acam Ambiente, il venir meno delle logiche di capogruppo per Acam Spa, l'assenza di futuro per Integra e un progetto incerto su Centrogas.

Novità veramente rilevanti che quando sono state presentate nell'ultima assemblea dei sindaci gli stessi si sono ben guardati dal rivelare.

I patti prevedevano tre grandi sacrifici, Acam Gas (la cui vendita è in fase di imminente perfezionamento con il mantenimento delle clausole quinquennali di salvaguardia occupazionale e territoriale), Acam Clienti e il 49% di Acam Ambiente. Ciò ha determinato un perimetro entro il quale gestire il costo sociale di questa ristrutturazione e di salvaguardia dei posti di lavoro. Ogni ragionamento che immagini un futuro di Acam non può mettere in discussione questa composizione della società. In altre parole, ogni via volta a ricercare efficientamento va perseguita immaginando di non avere tutte le leve disponibili, ma solo quelle derivanti dagli accordi sottoscritti.

I lavoratori di Integra, società che secondo l'AD ha un valore solo oggi perché ha i contratti di servizio, sono pronti ad aprire lo stato di agitazione. I lavoratori di Acam Acque si vedono in prospettiva aumentare l'organico per effetto dell'avvio di nuovi progetti volti a migliorare il recupero crediti, nonostante il Piano di Riassetto continui a richiedere numeri decrescenti e si chiedono come questi due aspetti possano coniugarsi senza una revisione del Piano stesso.

L'Azienda identifica in Centrogas un contesto ove esiste un "germe autonomo di sviluppo industriale" per attività nei confronti dei comuni, ad oggi rileviamo che i contratti sviluppati ammontano a cifre risibili; nel contempo il core business della gestione calore con i carichi di lavoro correnti viene gestito con un organico insufficiente.

Difficile davvero immaginare opportunità di sviluppo industriale senza investimenti.

Se l'approvazione della Legge di Stabilità confermerà lo scorporo dell'intero costo del lavoro dalla base imponibile ai fini dell'Irap, la nostra proposta è stata quella di utilizzare tali risparmi per sostenere un progetto di investimento e per ridurre gli esuberi mettendo in sicurezza il personale, soprattutto in quei contesti dove il raggiungimento dei numeri richiesti dal Piano di Riassetto appare più difficile. In altre parole quelle risorse devono andare tutte al lavoro e non al sistema bancario.

Paradossale davvero che tocchi al sindacato proporre soluzioni operative ed industriali per mantenere le regole di ingaggio sottoscritte da tutti. Davvero facile agire in questo modo. E se il sindacato decidesse di recedere dagli accordi come gestirebbe le ricadute con il sistema bancario?

Come sempre non intendiamo sottrarci neanche a questa sfida. Pretendiamo però un tavolo dove affrontare seriamente queste tematiche e nel mentre richiediamo che vengano fermate tutte le operazioni di trasferimento di personale predisposte in funzione di nuovi progetti che oggettivamente inquinano un confronto che dovrebbe caratterizzarsi per trasparenza e che deve includere, viste le prospettive strategiche, anche i comuni azionisti."

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