"Poniamoci dunque una domanda come cittadini: - dichiarano dal Comitato - perché si sarebbe tenuta ferma una amministrazione per circa otto mesi adducendo quei motivi, se poi l'esito finale doveva essere questo ? E chi pagherà ora i danni di questa insulsa perdita di tempo ?
In un processo, anche di carattere amministrativo, di questo tipo deve esistere necessariamente un responsabile : un ente che ha sbagliato, magari per una svista o per troppa superficialità.
Appare evidente infatti che se la posizione del Comune e della Soprintendenza fossero state chiare e inoppugnabili i lavori sarebbero iniziati e finiti nei tempi e nelle logiche preventivate.
Così invece non è stato.
Qualcuno ha dunque sbagliato e con l'aiuto dei nostri legali non sarà male cercare di capire, leggendo ora questa sentenza del Consiglio di Sato, chi è questo qualcuno".
A questo link il verdetto del CDS.