Attenzione non è che non ci sta a cuore la situazione delle spiagge amegliesi e anche di Marinella, specialmente per quanto riguarda "il retro" spiagge: parcheggi, degrado, caos, rumenta. E poi parlare di piani fa politicamente tanto trend. Infatti ad Ameglia, che andrà alle urne per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale, il Piano delle Spiagge è entrato nei salotti chic della politica locale e di quante associazioni devono giustificare di esistere. Se poi il piano finisce nel cestino la scusa è sempre pronta, non ci sono i soldi, non ci sono investimenti, gli operatori non ci hanno creduto.
L'idea era già stata portata in Consiglio dalla Giunta Galazzo sul finire della precedente legislatura (guarda quando si dice il caso eravamo a ridosso delle elezioni). Per quanto ricordiamo il piano era di tipo faraonico, in senso negativo, con una passeggiata che doveva passare sul mare di fronte agli stabilimenti (si era proprio così). Tipico elaborato fantasioso, senza contare le micidiali competenze dei numerosissimi enti che dovevano esprimersi. Era qualcosa, per noi, di politicamente improponibile. Era anche un po' cheap, sostanzialmente cambiava anche la natura dei luoghi e poi come sempre, soprattutto, doveva fare i conti con l'ingombrante "vicino", il Monte dei Paschi, e si sa le banche per niente non fanno niente. Chissà forse qualcuno sperava nella contiguità politica con la banca.
Arrivato in Comune di Ameglia il centro destra l'idea piano delle spiagge viene rilanciata. Ora non ne conosciamo molto bene la nuova progettualità, ma onestamente ci pare un po' più con i piedi per terra. Se poi uno degli attacchi delle così dette opposizioni è il fatto che gli isolotti di scogliera vengano "privatizzati" per assicurarne decoro e pulizia vuol dire che come opposizioni sono alla canna del gas. Comunque respingiamo anche il piano spiagge del centro destra perché non serve, come quello del centro sinistra.
Ameglia ha bisogno si di un piano, ma di un piano regolatore nuovo, il vecchio si perde nella notte dei tempi e in eterne promesse.. Fatto questo, impegnare in senso realistico i balneatori e tutti gli operatori del settore, per alzare lo stand della qualità, recuperare aree e strade sul retro delle spiagge sottraendole al degrado.
E il Monte dei Paschi? Con il Monte dei Paschi ci si deve dialogare come con un semplice cittadino, se poi non si trova l'accordo si espropria proprio come sempre viene fatto con il cittadino riottoso. E' ora di finirla con la sudditanza psicologica nei confronti dell'istituto di credito che, da quello che leggiamo dalle cronache, non è certo il fiore all'occhiello del sistema bancario italiano. Per fare questo sono sufficienti gli uffici comunali, così si vede anche se davvero qualcuno rema contro come dice il Sindaco De Ranieri. A tutto questo quindi si potrebbe ovviare anche senza un piano, ma magari con dei "progettini comunali" mirati.
I piani, i progetti, i master plan, i pipi, i popo, servono solo ai politici di professione per le passerelle, se glieli togliamo magari cambiano mestiere.