Così come è corretto pensare che, nell'ottica di migliorare i processi e ridurre i costi, la società proprietaria intenderà effettuare delle riorganizzazioni di funzioni e personale.
Quello che, purtroppo, nessuno pare abbia messo nel sacco delle cose che saranno fatte è che, con tutta probabilità (o certezza, come si sente dire da più parti), saranno chiusi gli sportelli al pubblico, prima a Sarzana e poi alla Spezia.
E qui, come si suol dire, casca l'asino!
Perché, con la chiusura degli sportelli, tutte le pratiche saranno gestite da dei call center che, situati all'estero, gestiti da personale incapace e, soprattutto, presidiati da operatori di altra lingua, finirebbero per recare danno su danno soprattutto agli anziani (ma ce n'è per tutti, lo assicuro, vista l'enorme quantità di ricorsi all'Authority e le ingenti somme che ENI Gas & Power è stata condannata a pagare).
Chiediamo, pertanto, all'Acam di farsi interprete di queste esigenze portando all'attenzione di ENI la necessità di mantenere almeno un presidio minimo di front office per il disbrigo delle pratiche.