Questo il testo dell'appello con tutte le firme.
La cultura è il petrolio dell'Italia, dobbiamo imparare a valorizzarla. In questi anni è stata messa al margine, considerata una spesa e non un investimento.
Scuola, formazione e ricerca sono la strategia per uscire dalla crisi a testa alta. Il nostro paese spreca le sue migliori energie facendole fuggire all'estero. Dobbiamo invertire questa tendenza.
Vogliamo difendere la bellezza. Ogni volta che distruggiamo l'ambiente facciamo un torto a tutte le generazioni che verranno dopo di noi. Abbiamo il dovere morale di difendere il paesaggio e il territorio come bene comune.
L'alluvione di un anno fa, la paura rivissuta in questi giorni di piogge ci devono far capire che dobbiamo cambiare modello di sviluppo. Mettere in sicurezza il suolo è la vera grande opera pubblica di cui l'Italia ha bisogno, non la Tav o il ponte sullo stretto di Messina.
Per questo vediamo nell'agricoltura una risorsa preziosa, strumento per la manutenzione del territorio e possibilità imprenditoriale puntando sul biologico e la qualità.
L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e se il lavoro è precario o senza dignità allora è la Repubblica stessa che è precaria e senza dignità. Quello che sta accadendo alla Fiat è un attacco al lavoro e un attacco alla democrazia. Non si può cedere di fronte al tentativo di creare guerre fra poveri, divisioni fra garantiti e non, lavoratori a tempo indeterminato, partite iva e precari. Oggi il mondo del lavoro è frazionato in mille contratti diversi.
Il lavoro deve essere al centro, dobbiamo fissare nuove regole per i mercati finanziari e tassare i grandi patrimoni per finanziare un nuovo welfare inclusivo e promuovere uno sviluppo qualitativo in grado di produrre occupazione stabile per i giovani. Tutti devono avere diritti e dobbiamo sconfiggere, con il welfare, la piaga della precarietà. Per questo difendiamo l'art.18 e allo stesso tempo vogliamo che sia istituito il reddito minimo garantito per coloro che transitoriamente non hanno o hanno perso il lavoro.
Le Primarie sono lo spazio in cui attraverso la partecipazione dei cittadini possiamo liberare la sinistra dalla subalternità e riscattare la politica avvicinandola al dolore sociale, dicendo basta al governo Monti e all'austerità per rilanciare un'altra idea di Europa: unione di popoli e diritti.
Sostenere la candidatura di Nichi Vendola alle Primarie è un modo per affermare queste idee, una battaglia politica e culturale. Per questo promuoviamo la costituzione di uno spazio aperto di partecipazione politica: il comitato Spezia Per Nichi.
Giuseppe Agrimi, Maurizio Antonini, Pierpaolo Bracco, Fulvio Bonamino, Gianni Cargioli, Luca Cerretti, Carlo Di Alesio, Piero Donati, Giuliano Fareri, Antonella Franciosi, Fabio Gasparini, Nicola Giusteschi Conti, Claudia Graziano, Maurizio Graziano, Oretta Iacopini, Massimo Marian, Paola Mocchi, Massimo Maugeri, Giorgio Pagano, Alice Parodi, Claudio Rissicini, Stefano Sarti, Giovanni Tani, Paolo Varrella
