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Imposta di soggiorno, Erba: "Peracchini non parlava di abolizione? Ora la raddoppia" In evidenza

Il commento del Consigliere comunale del Partito Democratico.

 

Apprendo dalla stampa la decisione della Amministrazione di raddoppiare la tassa di soggiorno per l'anno 2018.
Questa scelta è il frutto di un confronto con le associazioni di categoria e gli operatori del settore? Qual è la strategia di una scelta così drastica?

Raddoppiare una tassa a poche settimane dalla ripresa (nei numeri più cospicui) delle presenze turistiche sul territorio ci espone al rischio di un cortocircuito.
Una famiglia di quattro persone si troverà senza alcun preavviso a dover pagare dodici euro in più rispetto a quanto preventivato.

Possiamo ritenerlo un metodo e un modello corretto? Gli altri territori della Provincia provvederanno a raddoppiare la tassa di soggiorno allineandosi con la scelta del nostro Comune?

Lo chiedo perché se così non fosse si creerebbe un problema di immagine e di competitività. Se non si privilegia il punto di vista del turista si rischia un boomerang e si rischia di fare un danno al territorio. La nostra Città ha costruito negli anni un'immagine di credibilità frutto della programmazione, della fatica degli operatori e delle associazioni di categoria, una scelta del genere rischia di invalidare questo percorso.

Perché non si ragiona su come migliorare l'offerta e i servizi contemplando una riforma, anche in termini di tributi, a partire dal 2019?

Farlo oggi in corsa, in maniera raffazzonata e poco ragionata espone il nostro territorio ad un rischio enorme per il 2018.

Ricordo le parole del Sindaco Peracchini durante la campagna elettorale quando di fronte alle associazioni di categoria annunciava l'abolizione della tassa di soggiorno.

In appena sei mesi si è passati dalla propaganda della abolizione, perché di propaganda si trattava, al raddoppio senza alcun preavviso o passaggio graduale. Questa vicenda certifica ancora una volta l'esigenza di uno stile diverso.

Oggi il Distretto Turistico sarebbe stato uno strumento prezioso in grado di mettere tutti gli attori protagonisti del settore, insieme alle amministrazioni, intorno ad un tavolo riconosciuto da tutti, per discutere di programmazione e nello specifico anche della tassa di soggiorno.
Il Comune della Spezia non può fare da solo, il turismo necessita di uno sforzo di coordinamento, andare da soli significa condannarci all'isolamento.

Purtroppo si è scelta una strada diversa, si è scelto di dividere la Provincia a seconda del colore politico delle amministrazioni in carica.

Il Comune della Spezia sceglie il DMO, strumento che io non demonizzo in quanto tale, ma che contesto per come è stato voluto e per l'effetto creato: caos e mancanza di coordinamento a livello provinciale.

È evidente che il Distretto Turistico rappresentava un problema perché proposto dalle amministrazioni del centro sinistra. Mi chiedo dove ci porterà questa logica; chi governa ha l'onere di decidere e amministrare in maniera responsabile. La tassa di soggiorno è una questione troppo delicata per essere gestita in questo modo, il turismo è un settore molto difficile, non si può improvvisare.

I risultati di questi anni certificano che le scelte fatte vanno nella direzione corretta. I numeri delle presenze nel nostro Comune nell'anno appena passato ci dicono che il lavoro di coordinamento con gli operatori e le associazioni di categoria ha prodotto risultati sempre più di qualità. Per queste ragioni mi auguro che tale scelta venga momentaneamente sospesa, aspettando di concertare con gli altri territori della Provincia, operatori e associazioni di categoria la via da percorrere.

Luca Erba
Consigliere Comunale PD

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