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"Caro Peracchini, l'unica cosa che dovevi scrivere ti è rimasta nella penna" In evidenza

Il Consigliere Comunale Caratozzolo spiega perchè secondo lui la lettera del sindaco ai Ministri è solo un escamotage.

La lettera del Sindaco Peracchini al Ministero dell’Ambiente, se non corredata da osservazioni puntuali, è solo un escamotage per far credere ai cittadini che l’amministrazione le sta provando tutte per evitarci l’ennesima centrale inquinante, anche se a turbogas, quando in realtà non si sta facendo un bel nulla.

Ora vi spiego anche il perché:
Il progetto di centrale a gas infatti va sottoposto secondo la vigente normativa a Valutazione di Impatto Ambientale ordinaria e non a uno screening, come richiesto da Enel. La potenza dichiarata della centrale è infatti superiore ai 300 MW.
La differenza è sostanziale sia nella tempistica che nel merito.
L’applicazione della VIA ordinaria al posto dello screening non è una mera scelta discrezionale nè di Enel nè tanto meno del Ministero dell’Ambiente, ma è dettata direttamente dalla legge.

Quindi, questo doveva scrivere Peracchini, se veramente vuole difendere gli interessi della città al Ministro Costa. E’ infatti nei poteri del Ministero dell’Ambiente archiviare la attuale procedura di screening ed inviare direttamente a VIA ordinaria il progetto di centrale a gas.
Invece si è permesso ad Enel di avviare uno screening in modo totalmente illegittimo.

Quindi caro Peracchini se davvero la tua amministrazione è decisa ad evitare alla città l’ennesima centrale inquinante, forse sarebbe opportuno prima di scrivere lettere a casaccio avere un consulente? Non pensi?

Oltretutto caro Sindaco tu non solo scrivi ai ministri, senza purtroppo dir loro le cose importanti, ma ti ricordo che come è noto e come tu certamente saprai la materia energia rientra tra quelle di legislazione concorrente Stato-Regioni.
La decisione della Presidenza e del Consiglio dei Ministri non può essere unilaterale, ma deve permettere una vera trattativa. A sua volta la Regione non può negare a priori l’Intesa ma deve motivare il diniego e non per ragioni strettamente ambientali ma energetico/territoriali.

La domanda dunque Peracchini sorge spontanea: come siamo messi con Toti?
Non benissimo mi pare, avendolo sentito parlare al famoso convegno organizzato dai Sindacati.

Meditate gente meditate....Il Carbone se ne sarebbe andato ugualmente, visto che lo prevede la legge e comunque al momento la centrale è chiusa. Come direbbe mia nonna...Quando si suonano troppe campane vuol dire festa ma può anche voler dire “pericolo imminente”.


Massimo Baldino Caratozzolo
Consigliere comunale della Spezia

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