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Inaugurato oggi il Polo Nazionale della dimensione Subacquea, un’ulteriore spinta per la “Blue Economy” In evidenza

di Anna Mori – I punti cardine saranno ricerca, sperimentazione, innovazione, competitività e crescita, grazie ad un approccio sinergico tra Istituzioni, enti pubblici e mondo produttivo.

Questa mattina è stato inaugurato il Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS) che avrà la sua sede presso il CSSN - Centro di Supporto e Sperimentazione Navale.

Il mondo subacqueo è ancora oggi per gran parte sconosciuto e solo il 3% della sua superficie risulta esplorata. Nonostante questo, l’ambiente sottomarino è una dimensione che porta con sé asset di importanza geopolitica, economica e strategica.

Numerosi sono gli interessi per il “Sistema Paese”, dalle risorse alimentari, a quelle energetiche, alle infrastrutture strategiche e alla loro sicurezza. Ma il mare significa anche tutela dell’ecosistema e della sua biodiversità, ricerca scientifica, grande potenziale per lo sviluppo tecnologico, archeologia e storia di tante civiltà umane.

Attorno a questo scenario ruotano molte eccellenze nazionali del settore, sia produttive che Enti di Ricerca e Università, e il Polo Nazionale della dimensione Subacquea nasce come risposta per promuovere, facilitare e coordinare la cooperazione sinergica e strategica dei soggetti che ruotano attorno al mondo sommerso.

I punti cardine saranno ricerca, sperimentazione, innovazione, sinergia, competitività, crescita.

Il Polo si occuperà di ricerca scientifica, innovazione tecnologica, incrementerà la potenzialità dell’industria, sia a livello nazionale che internazionale. Il PNS sarà infatti un incubatore di idee che aggregherà e capitalizzerà le competenze di ricercatori ed esperti del settore, e l’ambito dove verranno sperimentate nuove applicazioni e tecnologie che saranno condivise sia in ambito civile che militare.

Il settore della subacquea ha una naturale propensione a creare innovazione tecnologica. Fondamentale sarà l’approccio sinergico proposto dal PNS, che permetterà di mettere a sistema le competenze di enti pubblici e aziende, creando un ecosistema partecipativo che permetterà di massimizzare i risultati, aumentando la competitività del Paese nel settore della subacquea. Marina Militare, Leonardo, Fincantieri, le Piccole e Medie Imprese, i Centri di Ricerca e l’Università collaboreranno infatti per raggiungere obiettivi comuni di sviluppo, crescita e innovazione tecnologica. Il Polo fungerà anche da incubatore per lanciare nuove start-up.

La collocazione del Polo Nazionale della dimensione Subacquea nell’area della Spezia è stata una scelta quasi inevitabile. La nostra città è infatti il centro nevralgico della “Blue Economy” e delle tecnologie marine: il PNS potrà trarre vantaggio dalla prossimità con i principali atenei e distretti industriali, incentivando anche la formazione e l’occupazione giovanile e creando valore per il territorio. Questo porterà anche alla strutturazione di un ecosistema virtuoso capace di attirare e moltiplicare investimenti, sia pubblici che privati, generando importanti ricadute.

Alla Spezia con il Polo Nazionale della dimensione Subacquea – ha dichiarato Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino - si sperimenta un modello unico attraverso la messa a sistema sinergica di quattro Ministeri, della Marina Militare, delle Università e dei Centri di Ricerca, del mondo produttivo e delle start-up. Il mondo sottomarino è una grande risorsa, dal punto di vista alimentare, energetico, ma anche minerario. Tante sono le infrastrutture di comunicazione e le condotte che passano sotto il mare e fondamentale è la loro sicurezza”.

L’Ammiraglio Credendino ha spiegato che il prossimo anno ad un Simposio internazionale dove saranno presenti ottanta Marine estere verrà presentato il PNS ad un anno dalla sua creazione. “Inizia oggi una nuova avventura- ha concluso - bisogna crederci, usare competenza. Grazie ad alcuni investimenti siamo riusciti ad avviare l’infrastruttura, adesso bisogna andare avanti speditamente”.

Come ha evidenziato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, alla Spezia ci sono realtà industriali e tecnologiche che non hanno pari in altre parti d’Italia: “Abbiamo deciso di riunire qui le esperienze e le tecnologie che hanno fatto grande il passato navale dell’Italia per costruire un grande futuro per il Paese nella dimensione subacquea che aprirà nuovi orizzonti insieme ai settori Cyber e spaziale. Raduneremo le migliori energie italiane industriali, militari, tecnologiche, dell’università e della ricerca per creare un humus che ci permetterà di ottenere risultati superiori a quelli attuali e che ci mettono già nel mondo in queste nuove tecnologie”.

Il Ministro Crosetto ha spiegato che il progetto è stato finanziato per partire, e che sia la Difesa che gli altri Ministeri nei prossimi mesi e anni investiranno molto perché è uno dei pilastri su cui costruire il futuro tecnologico e il peso del nostro Paese in un ambiente rilevante come quello del mare. “Quando parliamo di tecnologie sottomarine si parla di qualcosa che è necessariamente duale – ha sottolineato Crosetto - Basti pensare a quante infrastrutture di comunicazione e impianti passano sui fondali del mare. La sicurezza dell’energia e delle comunicazioni è affidata a chi può controllare la parte subacquea. Pensiamo che dal mare arriveranno anche risorse agricole che permetteranno di sostenere il mondo in futuro. Quindi – ha concluso Crosetto - non esiste altro settore collegato alla difesa che sia così duale come la parte sottomarina”.

Oggi inizia una nuova avventura – ha sottolineato il Ministro delle Politiche del Mare Nello Musumeci - e le avventure possono durare tantissimo, e presentare insidie e opportunità. Dobbiamo lavorare perché la dimensione subacquea diventi un’opportunità prima ancora per l’uomo che per l’economia di una nazione. E’ una sfida che si vince solo se si fa rete, tutti assieme dobbiamo lavorare affinché questo mondo in gran parte inesplorato possa diventare una straordinaria opportunità per l’Italia e per gli altri paesi".

Musumeci ha aggiunto che l’ambito subacqueo è un mondo che può offrire soluzioni oggi inimmaginabili e che va esplorato e sfruttato con grande rispetto. “C’è un aspetto che non è solo economicistico – ha evidenziato Musumeci - quello legato alla sicurezza, noi abbiamo la necessità di lavorare in un clima di confronto con gli altri paesi per preservare la pace e questa si garantisce solo se si garantisce la sicurezza. Serve un piano strategico – ha concluso - norme e un tavolo tecnico e politico attorno al quale i vari attori dovranno sedere e confrontarsi: è il Comitato Interministeriale per le politiche del mare, dove i ministeri competenti sono rappresentati”.

Credo che il Polo Nazionale della Subacquea non potesse che nascere in Liguria – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -  dove il rapporto con il mare è qualcosa di connaturato. Questo Polo porta con sé insieme alle capacità di ricerca della Marina, delle grandi e piccole imprese, dei centri di ricerca, le competenze di decine di generazioni”.

Oggi qui diamo l’esempio della capacità di fare sistema – ha proseguito Toti - non è sempre facile in un Paese dove le competenze e i talenti sono spesso frammentati. Mettere tutti sotto un ombrello importante come quello della Marina, dietro le Grandi Aziende, fa la differenza insieme ai Centri di Ricerca e all’Università dando la possibilità di integrazione della Piccola e Media Impresa in un settore importante come questo. Penso che sia proprio un passo che ci mette all’avanguardia e ci permette di guardare al futuro di questo settore con grande ottimismo. Oggi – ha concluso Toti - è un giorno importante perché celebriamo un nuovo matrimonio tra la presenza della Marina e il tessuto produttivo della città”.

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