Come Italia dei Valori vorremmo fare alcune considerazioni sull'argomento. Premesso che riteniamo importante un apparato di difesa moderno e proporzionale alle esigenze della nazione crediamo che in un momento di crisi economica e sociale in cui vengono chiesti sacrifici pesanti al paese non sia giustificabile accettare passivamente l'aumento da 80 milioni di dollari a 127 ad aereo richiesto dalla società produttrice. Italia dei valori aveva già sollevato forti dubbi sul merito dell'acquisto da parte del governo italiano dei caccia in questione prima ancora che la crisi si affacciasse, si era chiesto il perché della decisione a favore della Lockheed che escludeva a priori ogni altro fornitore possibile, società che non dimentichiamolo, fu al centro di un grosso scandalo negli anni 70/80. E' interessante notare come lo stesso Pentagono stia valutando la possibilità di rivedere il contratto con la Lockheed non condividendo gli aumenti prospettati! Alla luce dei costi cresciuti riteniamo che il contratto debba essere rivisto ed eventualmente annullato, non è moralmente accettabile chiedere sacrifici a chi vive con 500 euro al mese e spendere una fortuna in aerei da combattimento che probabilmente in questo momento non rappresentano una priorità per il nostro paese. Sanità, scuola, sicurezza pesantemente tagliate dal governo tecnico potrebbero avere una boccata di ossigeno se i fondi destinati ai caccia fossero reindirizzati in questi settori. Italia dei Valori chiede che venga valutata con attenzione questa possibilità non per portare avanti una posizione pacifista a priori ma per affermare che esistono priorità le quali non possono essere ignorate.

Mirco Ratti, IDV La Spezia