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Ludovico (IDV): "Niente carcere preventivo per reati sessuali: svegliamoci!"

In questi mesi, sia sui giornali che sui social-network, abbiamo sentito molto spesso parlare di "Depenalizzazione del reato di stupro", ossia no al carcere preventivo prima che una persona venga giudicato colpevole.

Messa così potrebbe essere anche giusto, perché senza prove una persona non può essere accusata, incolpata e incarcerata.

E' storia frequente dei nostri tempi, e tante donne purtroppo l'hanno vissuto pesantemente sulla loro pelle, che uno stupratore per la legge può essere messo in carcere solo in flagranza di reato, o se accusato con indizi certi o nel momento in cui sia elevato il rischio di fuga e altre cose di questo genere. Io mi domando se una donna o una bambina/o che subiscono violenza devono vedere i loro stupratori e/o aguzzini in libertà, perché il carcere preventivo è una misura troppo pesante per questo tipo di delinquenti?

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza in cui dichiara che il carcere preventivo non è obbligatorio per i reati sessuali, anche se ciò non vuol dire che il reato resta impunito, ma che il giudice può scegliere, a seconda del caso, se l'imputato deve sottostare a misure cautelari, come se il reato di stupro si differenzi di volta in volta. Il reato di violenza non dovrebbe assumere contorni diversi ed essere valutato a seconda del giudice, del violentatore e della persona violentata.

Allora mi domando "SE NON ORA QUANDO" ribellarsi a questo sopruso, che non solo non tutela il genere umano, ma fa sì che il reato come lo stupro diventa reato minore. Nella nostra cara giustizia, i reati sono quasi tutti minori, tranne quelli di mafia. Rendiamoci conto che le donne subiscono ogni giorno violenza, e non solo quella sessuale.

Non c'è giustizia che tenga, il reato di violenza sessuale deve essere ritenuto un reato grave e deve essere tutelato chi lo subisce no chi lo commette. Qui sembra che gli imputati sono innocenti, ma siccome non sappiamo se saranno processati e condannati, allora "meglio" prevenire che curare. Il problema principale è che la giustizia è troppo lenta, tra perizie e controperizie, e in questo modo si rischia di lasciare una persona pericolosa a piede libero consentendogli di perpetrare i suoi misfatti. In tanti casi si può arrivare alla prescrizione, senza aver reso giustizia alla persona violentata e alla società tutta.

Insomma il nostro sistema giuridico è troppo garante per questo tipo di reato e le pene, quando giungono, sono irrisorie.

Persone che siedono in Parlamento sembrano più orientati a tutelare i delinquenti piuttosto che coloro che li subiscono, quando la maggior parte della collettività vorrebbe decisioni che andassero in senso contrario.

Allora mi domando "se non ora quando". SVEGLIAMOCI!

Caterina Ludovico IDV La Spezia

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